Page 448 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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cupati i principali studiosi di Caporetto . E’ naturale che la testimonianza di Ca-
vaciocchi vada presa con le dovute cautele. Egli stesso precisò: “quanto all’ef-
fettuazione del progetto manifestatomi dal gen. Badoglio, è chiaro che esso al-
tro non è che un’ipotesi da me affacciata come conseguenza del discorso fattomi
e della strana corrispondenza di esso con molteplici dati di fatto raccolti dalla
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Commissione d’inchiesta” . Certo è che solo supponendo un piano ben preciso
si comprende perché Badoglio avesse avocato a sé l’ordine di aprire il fuoco del-
le artiglierie, avesse ridotto a un velo, il battaglione III/76° della Napoli, l’occu-
pazione della linea avanzata Volzana – Ciginj e, soprattutto, avesse insistito con
Villani sulla scarsa forza da assegnare alla difesa del fondo valle Isonzo.
Certo è che se un simile piano fu progettato da Badoglio, ciò non poté avve-
nire all’insaputa di Montuori e di Capello; è strano infatti che Badoglio avesse
comunicato le sue intenzioni a Cavaciocchi e, nella stessa giornata del 12, non
ne avesse fatto cenno pure a Montuori. E’ difficile credere che Capello non si sia
accorto che Montuori, per quello che riguardava il XXVII C.d.A., non aveva ri-
portato correttamente gli ordini del C. S. del 10 ottobre soprattutto perché questi
importavano un completo cambiamento dei compiti, principalmente offensivi, in
precedenza assegnati al corpo di Badoglio . Pure inverosimile sembra che Mon-
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tuori non si fosse reso conto che, nella disposizione della brigata Napoli, Bado-
glio stava contravvenendo a un ordine preciso. E’ più probabile che la “trappola
di Volzana”, ideata da Badoglio, facesse parte dei progettati piani controffensivi
di Capello che voleva, dopo che l’attacco nemico si fosse infranto contro le di-
fese della 2^ armata, completare così la conquista della Bainsizza e del San Ga-
briele. Questi piani controffensivi si scontrarono però con l’opposizione recisa,
ma tardiva, di Cadorna. Perciò il 23 ottobre, a Cividale, Capello aveva precisato:
‹‹Loro sanno che nel concetto del comando dell’armata vi era la controf-
fensiva strategica; portare cioè, mentre si para l’attacco che sferra il nemico,
lo sforzo su un punto della fronte nemica per creare lo squilibrio e per pro-
curarsi vantaggi. Considerazioni però di varia indole hanno consigliato di
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escludere il concetto di tale azione in grande stile ››.
69 Sulla esistenza o meno di tale progetto si sono soffermati Albertini, V. E. Orlando, Capello,
Cadorna, Caviglia, Segato, Cilibrizzi, Pieri, Faldella, Silvestri, Bertoldi, ecc.
70 Risposte del generale Cavaciocchi al questionario sottopostogli dalla Commissione per l’e-
same della petizione, in Museo Storico del Risorgimento di Milano, archivio della Guerra,
Fondo Cavaciocchi, cart. 16.
71 Con ordine n. 4516 del 1° settembre veniva affidato al XXVII corpo il compito “di proteggere
il fianco sinistro del XXIV corpo da un’azione controffensiva nemica, proveniente dal ciglione
settentrionale dell’altipiano di Bainsizza e dalla conca dei Lom, e che potrebbe minacciare
tutta la nostra occupazione sull’altopiano”, si veda Doc. n. 6.
72 Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, L’esercito italiano, cit.,
Vol. IV, le operazioni del 1917, cit., Tomo III- bis, Gli avvenimenti, cit., p. 37.