Page 445 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     445



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             me – Mrzli” .
                Il 23 ottobre Capello tenne una conferenza ai comandanti di corpo d’armata,
             dell’artiglieria e del genio in cui per dare precise disposizioni sul tiro delle arti-
             glierie:

                   ‹‹Sembra accertato che il nemico dopo quattro ore di tiro a gas asfissian-
                ti esegua un’ora e mezza circa di fuoco tambureggiante. La eccessiva brevità
                di durata di questo tiro ci porta a due considerazioni: per sferrare l’attacco
                dopo 5 ore e mezza di fuoco le truppe debbono essere molto serrate sulle pri-
                me linee.
                   Noi terremo presente questa circostanza per aprire un fuoco di contropre-
                parazione sulle trincee di partenza e sulle zone di raccolta del nemico poco
                dopo iniziato il suo bombardamento tenendoci pronti ad eseguire violentissi-
                mi tiri di sbarramento appena il nemico accenni a muoversi o meglio appena
                si ha indizio che il nemico accenni a muoversi ››.
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                Tornato alla sede di comando del IV corpo a Creda, Cavaciocchi diramò gli
             ordini di Capello . L’artiglieria del IV infatti fece tutto il possibile, considera-
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             te l’interruzione delle comunicazioni e la fittissima nebbia che impediva un uso
             adeguato delle bocche di fuoco.
                Più controversa è la valutazione dell’azione delle artiglierie del XXVII C.d.A.
             Anche per il suddetto corpo d’armata valgono le attenuanti dovute alle condizio-
             ni atmosferiche e alla rottura dei collegamenti telefonici, ma le responsabilità del
             futuro Duca di Addis Abeba sembrano maggiori. Finita la conferenza di Capello,
             Badoglio, come se niente fosse cambiato, si recò a Kosi, nuova sede del coman-
             do dal momento che Ostrj Kras era stata già dal 23 battuta dal fuoco d’inquadra-
             mento del nemico. Qui fu raggiunto da una telefonata del proprio comandante
             d’artiglieria, il col. Cannoniere, che chiedeva di essere autorizzato a cominciare
             il tiro di contropreparazione alle 2 del mattino. Badoglio non solo non concesse
             l’autorizzazione  continuando a riservarsi la decisione ultima su quando far fuo-
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             co, ma non si preoccupò né di comunicare a Cannoniere la conferenza di Capello


             58  D. Formentini, Caporetto, in “Rivista d’Italia”, a. XXV, fasc. II, 15 febbraio 1922, p. 201.
             59  Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, L’esercito italiano nel-
                la grande guerra (1915-1918), vol. IV, le operazioni del 1917, Tomo III - bis, Gli avvenimenti
                dall’ottobre al dicembre (documenti), Roma, 1967, p. 39.
             60  “Quando la conferenza finì già annottava ed io mi affrettai a ripartire per Creda, allo scopo di
                far giungere in tempo ai dipendenti le ultime prescrizioni del comandante d’armata […] Le
                concentrai in una breve paginetta, le diramai senza indugio prima di pranzo e non mi coricai
                che a mezzanotte, dopo essermi assicurato che tutti le avessero ricevute”, A. Cavaciocchi, Un
                anno al comando del IV corpo d’armata, p. 209, in Museo Storico del Risorgimento, archivio
                della Guerra, Fondo Cavaciocchi, cart. 8.
             61  “Assolutamente non si cambi nulla; abbiamo munizioni per soli tre giorni, e non so se te ne
                potrò fare avere. Ad ogni modo ci vedremo”, S. Cilibrizzi, Pietro Badoglio, cit., p. 35.
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