Page 441 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     441



                priata applicazione nella zona a nord dell’Avscek dove la limitata efficienza
                difensiva delle nostre posizioni consiglia assai parsimonioso impiego di trup-
                pe […] Il XXVII Corpo dovrà pertanto gravitare colla massima parte delle
                proprie forze sulla destra dell’Isonzo […] Durante il tiro di bombardamento
                nemico […] si svolga una violentissima contropreparazione nostra. Si con-
                centri il fuoco di grossi e medi calibri sulle zone di probabile irruzione delle
                fanterie, le quali, essendo esposte in linee improvvisate, prive o quasi di ri-
                coveri, ad un tormento dei più micidiali, dovranno essere schiacciate sulla li-
                nea di partenza ››.
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                La disposizione di Cadorna, era stato completamente disattesa dal comandan-
             te interinale della 2^ armata generale Montuori, il quale, negli ordini diramati
             l’11 ottobre ai comandi sottoposti, non fece alcun riferimento alla nuova siste-
             mazione che doveva assumere il C.d.A. di Badoglio. Il 24 ottobre il XXVII cor-
             po aveva a disposizione sulla riva destra Isonzo 27 battaglioni(comprese le riser-
             ve d’armata), e sulla sinistra 22. Ciò potrebbe far pensare che gli ordini fossero
             stati eseguiti, ma come scrive Faldella, “occorre considerare che i ventisette bat-
             taglioni avrebbero agito su un settore ampio 13 chilometri e i ventidue su 8 chilo-
             metri”. A prescindere dall’ampiezza del territorio da presidiare, vi erano proble-
             mi tattici e di organizzazione strategica. Prosegue Faldella: “su questi otto chilo-
             metri avevano giurisdizione tre comandi di divisione (22^, 64^, 65^) e sui tredi-
             ci, uno solo (19^ divisione). La consistenza di una difesa non è soltanto assicu-
             rata da una congrua quantità di truppe, ma anche dall’organizzazione del coman-
             do, organizzazione che era certamente difettosa. Al generale Villani, comandante
             della 19^ divisione, era stato assegnato un compito che, per quantità di truppe e
                                                                             47
             ampiezza di settore, era troppo grave per un solo comando di divisione” . Sulla
             base della pura e semplice dislocazione dei battaglioni Capello avrebbe sostenu-
             to che le sue disposizioni erano state tout-court eseguite, e non sconfessò gli or-
             dini di Montuori. Si tratta di un fatto quanto mai strano dal momento che proprio
             l’errata distribuzione delle forze del XXVII C.d.A. ebbe un peso notevole nella
             sconfitta dell’ottobre. Come mai Capello, in tutte le sue autodifese, ha sempre
             taciuto questo particolare? Errata valutazione delle forze a disposizione di Bado-
             glio oppure “intelligenza” con Montuori? E’ probabile che Capello fosse stato a
             conoscenza degli ordini impartiti dal suo sostituto; non solo infatti il conquista-
             tore di Gorizia godeva di un forte ascendente sul comandante interinale, ma egli
             “pur essendo indisposto, e pur avendo lasciato ad altri il comando, ne seguiva da
             presso le vicende e ne determinava, con la sua presenza, l’azione. Né le sue con-
             dizioni di salute, non gravi, glielo impedivano, sorretto come egli era, del resto,




             46  L. Capello, Per la verità, Milano, 1920, pp. 242-243.
             47  E. Faldella, Caporetto. Le vere cause di una tragedia, Bologna, 1967, p. 33.
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