Page 439 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 439

V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     439



             montese contribuì il trattamento riservato agli altri ufficiali coinvolti nella rotta.
             Cadorna, Capello, e Porro, che avevano responsabilità quantomeno gerarchica-
             mente superiori rispetto a quelle di Cavaciocchi, rimasero in servizio fino al feb-
             braio-marzo 1918, il primo come membro del consiglio militare interalleato, il
             secondo come comandante della V^ armata, “costituitasi ex-novo per inquadrare
                                                     41
             la maggior parte degli sbandati di Caporetto” , e il terzo come ispettore generale
             delle scuole militari. Ancora più stridente era la disparità di trattamento tra Ca-
             vaciocchi e i suoi compagni di schieramento: Montuori dapprima ottenne il co-
             mando della 2^ armata (25 ottobre), poi divenne comandante (marzo 1918) della
             6^ armata mista (italiani-inglesi-francesi), Bongiovanni alla fine del febbraio ’18
             divenne comandante dell’aviazione. Per non parlare di Badoglio.
                Alla fine di dicembre del 1917, nonostante le pressioni e i tentativi di insabbia-
             mento, risultò ormai evidente, in seno agli alti gradi dell’esercito e in ambito poli-
             tico, che l’originaria ricostruzione degli avvenimenti della rotta di Caporetto pre-
             sentava profonde contraddizioni, le quali, soprattutto per l’insistenza di un abi-
             le scrittore militare come Alberto Cavaciocchi, non potevano essere più taciute.
                La situazione era quanto mai sgradevole per Orlando, perché sempre più si
             veniva delineando la responsabilità di Badoglio, nominato sottocapo di S. M.
             proprio dal suo governo. Intanto, nel paese cresceva sempre più l’insofferenza
             dell’opinione pubblica, che premeva perché fosse fatta piena luce su un avveni-
             mento che tanti dolori e sofferenze aveva prodotto nel paese, mentre, nel dibat-
                        42
             tito politico  si andava ormai accentuando la frattura tra quanti accusavano Ca-
             dorna di incapacità e quanti invece vedevano nella propaganda disfattista una
             delle principali cause della sconfitta.
                Di fronte a siffatte pressioni, e su proposta del nazionalista Federzoni, si de-
             cise di nominare una commissione d’inchiesta di natura amministrativa che in-
             dagasse sulle cause e le responsabilità della sconfitta.

             Le responsabilità di Badoglio.
                I dubbi sull’imparzialità delle indagini della Commissione d’Inchiesta furono
             posti ufficialmente con il discorso dell’on. Chiesa alla Camera. Ma i timori per
             le pressioni esterne sui membri della stessa circolavano da tempo, tanto che Or-
             lando un mese dopo la nomina della Commissione intervenne alla Camera per
             difenderne l’operato:


                siderio il momento di essere interrogato dalla commissione: perché almeno quella m’interro-
                gherà, spero!”, AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. 3 – fasc. Cavaciocchi,
                Ibidem.
             41  M. Silvestri, isonzo 1917, Torino, 1965, pp. 478-479.
             42  Si veda a riguardo: Comitati segreti sulla condotta della guerra: giugno -dicembre 1917, Ar-
                chivio Storico della Camera dei deputati, Roma, 1967.
   434   435   436   437   438   439   440   441   442   443   444