Page 452 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                il desiderio di conoscere le prime deduzioni della Commissione d’Inchiesta
                […] almeno sui principali personaggi, così da potere stabilire le responsabi-
                lità loro, se pure non ancora in modo definitivo e completo. Questo giudizio
                occorre al Governo […] anche per poter definire – dopo ben sette mesi – la
                posizione di stato di generali molto in vista e considerati ancora, per tutti gli
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                effetti, nella piena efficienza del loro rango e relative competenze ››.
                La Commissione, per bocca del suo presidente, sottolineò come essa avesse
             “già ininterrottamente compiuto diligentissime indagini, esaminando gran copia
             di documenti, assumendo numerose testimonianze ed esperendo laboriose con-
             testazioni” ma aggiunse che “allo stato dei suoi lavori” non era ancora in grado
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             di “esprimere il suo giudizio” . Caneva, a nome della Commissione, passando
             ad esaminare le questioni su cui questa aveva particolarmente appuntato l’atten-
             zione, mise in evidenza i principali addebiti mossi a Badoglio e Cavaciocchi:

                   ‹‹Se il Comandante del XXVII Corpo d’Armata, giustamente preoccupato
                di taluni punti di capitale importanza della propria fronte, abbia potuto ren-
                dersi conto dello svolgersi degli avvenimenti e se sia stato in grado di impie-
                gare in modo corrispondente al concetto del comando di armata le truppe as-
                segnategli per rafforzare la propria ala sinistra;
                   Se, pur ammesso l’aggravamento della situazione del IV Corpo d’Armata
                determinato dall’irruzione nemica per la riva destra dell’Isonzo, il Coman-
                dante del detto Corpo abbia adeguatamente impiegate le riserve e adottate le
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                più opportune disposizioni per la ritirata ››.
                Dalle parole di Caneva risulta chiaramente che dall’esame dei vari documen-
             ti e dalle deposizioni dei testimoni erano emersi alcuni fatti sull’azione di Bado-
             glio; il presidente della Commissione concordava con il governo nel voler “rego-
             lare in modo diverso dall’attuale la eccezionale posizione di stato dei Generali in
             questione, in quanto, in rapporto ad essi, non difettano indizi di responsabilità”.
             Sulla scorta delle informazioni ricevute, il consiglio dei ministri decise che Ca-
             dorna, Capello, Porro e Cavaciocchi, in quanto generali esonerati da un coman-
             do presso l’esercito mobilitato, fossero collocati, a partire dal 1° luglio, a dispo-
             sizione in soprannumero.
                La discordanza tra le conclusioni di Caneva e i provvedimenti del governo
             appare lampante; quando il presidente della Commissione d’Inchiesta aveva par-
             lato di “indizi di responsabilità”, aveva chiaramente alluso anche al comandan-
             te del XXVII Corpo. Come mai Badoglio non fu toccato dalle disposizioni go-
             vernative? Evidentemente, criteri di opportunità politica avevano sconsigliato di


             83  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. A, lettera di Zuppelli a Caneva del
                12 maggio 1918.
             84  Ibidem, Lettera della Commissione d’Inchiesta a Zuppelli del 3 giugno 1918.
             85  Ibidem.
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