Page 457 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     457



             la guerra, di esaminare la situazione, si trovava in gravi difficoltà. In un prome-
             moria presentato al consiglio dei ministri, egli si mostrò favorevole ad adotta-
             re criteri di clemenza; questa infatti “è la soluzione preferita dal Ministro della
             Guerra: possono variare i singoli provvedimenti ma sua caratteristica è l’evitare
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             il deferimento all’alta corte” . In realtà Albricci si preoccupava di non aggrava-
             re la posizione di Cadorna, che riteneva pur sempre un valoroso soldato, “un ca-
             po di esercito sfortunato di cui pur si riconoscono i meriti accanto ai difetti e che
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             si ammette abbia dovuto operare in ben difficili condizioni” . Egli inoltre non
             sottovalutava dei problemi di opportunità: “il XX settembre 1920, mezzo seco-
             lo dopo la presa di Roma si lascerebbe il figlio di Raffaele Cadorna sotto giu-
             dizio? Piccole sentimentalità storiche che nei giorni del ricordo però si sentono
             fortemente” . Inoltre egli temeva che davanti all’alta corte Cadorna avrebbe po-
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             tuto far risaltare le responsabilità del governo Boselli, e il dibattito avrebbe com-
             portato “la rievocazione di gravi debolezze di riparti come di singoli del nostro
             esercito durante la ritirata e anche prima dell’ottobre 1917, che l’inchiesta non si
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             è affatto indugiata a ricordare” .
                Albricci espresse anche parere negativo sulla proposta, avanzata soprattutto
             in riferimento ai casi di Bongiovanni e di Montuori, di nominare una commis-
             sione tecnica per il riesame delle sole critiche militari. Ancora una volta la sua
             preoccupazione principale era quella di evitare polemiche:
                Poiché in definitiva vi sono atti e fatti che nemmeno il più agile ragionatore
             potrà mai riuscire a porre nel novero della fatalità militare ed affermare incensu-
             rabili i comandanti che vi furono coinvolti. Di tali sono: la nessuna opposizione
             incontrata dalla 12^ divisione slesiana; il sacrificio della brigata Bologna; la per-
             dita della 36^ e 63^ etc. Ora come nominare una Commissione tecnica che abbia
             facoltà di scaricare la responsabilità di un comandante, ma alla quale non sia le-
             cito caricarne un altro? Chi accetterebbe un mandato sì limitato ?
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                Il ministro temeva che gli addebiti rivolti a Badoglio, durante i lavori della
             Commissione, potessero riemergere con maggior vigore di fronte ad una com-
             missione tecnica che sarebbe stata composta non da politici ma solo da tecnici e
             di fronte alla quale sarebbe stato arduo invocare la carità di patria o le esigenze
             militari.
                Egli aggiungeva inoltre:
                ‹‹La Commissione concessa ai generali Montuori e Bongiovanni sembrerebbe


             95  AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. P.
             96  Ibidem.
             97  Ibidem.
             98  Ibidem.
             99  Museo Storico del Risorgimento di Milano, archivio della Guerra, Fondo Albricci, cart. 119.
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