Page 459 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     459



             Montuori entrò a far parte della commissione centrale di avanzamento dell’eser-
             cito, mentre Bongiovanni, giudicato idoneo al comando di un C.d.A., tornò a co-
             mandare, su esplicita pressione di Nitti, il corpo di spedizione italiano nel Me-
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             diterraneo Orientale . Come era stato possibile che generali, comunque colpiti
             dalla Commissione d’Inchiesta, fossero subitaneamente tornati a ricoprire inca-
             richi di prestigio?
                Una spiegazione di tali provvedimenti è stata suggerita da Douhet su <Il Do-
             vere>:
                   ‹‹Ora queste parzialità danno da pensare. Perché in un esercito nel qua-
                le si sono silurati Comandanti di Armata, di Corpo d’Armata e di Divisione,
                con una scioltezza degna di miglior causa, si usano tanti riguardi per X e per
                Y? […] Noi avremmo capito che i gen. Montuori e Bongiovanni sentendosi
                ingiustamente colpiti avessero reagito con tutte le loro forze. Sarebbe stato
                naturale ed umano. Anzi avevamo visto con simpatia la reazione immediata
                del gen. Bongiovanni nella sua lettera alla stampa, non appena venne pubbli-
                cata la Relazione d’Inchiesta. Ma a questa lettera nulla seguì. Furono tacitati
                questi generali? Perché furono tacitati? Cui prodest? […] Nell’ambiente mi-
                litare si dice che quei generali furono appunto tacitati mediante le soddisfa-
                zioni morali loro concesse e furono tacitati perché non sollevassero veli che
                avrebbero potuto scoprire e perciò mettere in luce qualche cosa che non gar-
                bava a qualcuno salito molto in alto. Perché era gente che conosceva troppo
                da vicino l’azione del XXVII Corpo. Ciò si dice e noi ripetiamo come si dice.
                Certo tutto questo pasticcio non è stato combinato per la bella faccia dei ge-
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                nerali Montuori e Bongiovanni ››.
                Sembrerebbe abbastanza verosimile il tentativo di “comprare” il silenzio di
             Montuori e Bongiovanni, anche alla luce di un altro appunto di Albricci, intitola-
             to Inopportunità del collocamento a riposo del Generale Cavaciocchi. In questo
             documento, preparato probabilmente per la discussione governativa, il Ministro
             della Guerra metteva in evidenza come sarebbe stato palesemente ingiusto collo-
             care a riposo Cavaciocchi: tale trattamento sarebbe stato in contrasto con quello
             adottato per Montuori e Bongiovanni, e poi “molti degli addebiti su cui l’eso-
             nerazione del generale Cavaciocchi da parte del generale Capello e Cadorna si
             fondavano, sono stati dalla Commissione riconosciuti ingiusti” . A prescindere,
                                                                    106
             però, dei “cristiani sentimenti di giustizia”, il Ministro proponeva il collocamen-
             to in posizione ausiliaria piuttosto che a riposo per considerazioni di altra natura:



             104 Si veda a riguardo lo scambio di lettere tra Nitti e Albricci del settembre ‘19 conservate in
                AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. P.
             105  I  quadri  dell’esercito  e  le Associazioni  di  M.[utuo]  S.  [occorso]., in “Il Dovere” del 17-
                18/3/1920.
             106 AUSSME, Commissione d’Inchiesta su Caporetto, cart. P.
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