Page 77 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917                     77



             occidentale, della sinistra russa e l’approccio tradizionalista. Il primo approccio
             si è evoluto negli anni della guerra fredda e occupa ancora un posto importante
             nelle fonti contemporanee dell’Occidente. Può essere definito approccio liberale
             classico ed è basato sui valori dell’economia di mercato, della democrazia e del-
             le libertà civili. Secondo questo approccio la rivoluzione di febbraio aveva fatto
             del bene alla Russia, mentre quella di ottobre era stata il male assoluto.  Inoltre,
             in base a questa interpretazione la rivoluzione di febbraio era fermentata a lungo
             nella società russa, diventando così inevitabile. Era fondata sui valori europei,
             che davano al popolo russo la speranza di ottenere riforme democratiche secon-
             do i modelli occidentali. La rivoluzione d’ottobre, valutata in maniera del tutto
             opposta, è considerata una condanna per la Russia che ha condotto il paese alla
             fine del processo di democratizzazione – avviato  a febbraio – e all’inizio del ter-
             rore e del totalitarismo. L’approccio liberale bolla la rivoluzione d’ottobre come
             un fenomeno «anti-europeo», sostenendo che essa ha chiuso la finestra sull’Eu-
             ropa. Questa interpretazione ha pervaso tutto il periodo della guerra fredda ed
             è servita ad alimentare la contrapposizione tra l’Occidente e i paesi del blocco
             socialista. Oggi rimane un concetto di base per inerzia, utile a supportare la po-
             litica di de-sovietizzazione dei vari stati dell’Europa orientale e dell’ex Unione
             Sovietica. I governi filo-europei di questi paesi tendono anche ad adattare questa
             interpretazione a seconda delle necessità, omettendo completamente di parlare
             del febbraio nella narrativa pubblica, focalizzando invece l’attenzione sull’otto-
             bre, i bolscevichi e i crimini. Partendo dalla logica della guerra, questo approccio
             pone la necessità di costituire un tribunale per la storia sovietica del post-ottobre
             e la sua condanna a livello internazionale.
                Il crollo dell’Urss e l’affermarsi del liberalismo in Russia ha reso il confronto
             febbraio-ottobre irrilevante ponendo fine alla ricerca di possibili scenari alter-
             nativi che sarebbero stati utili a evitare il disastro e a reindirizzare l’energia del
             1917 dentro un canale pacifico. Privato di questa contraddizione, l’approccio
             liberale classico ha perso popolarità. Se l’approccio liberale era legato a specifici
             temi storici ed era basato sulla dicotomia febbraio-ottobre, quello neo-liberale
             sembra essere completamente staccato dagli eventi  storici, visto che consiste
             nell’esaltare l’idea della rivoluzione come motore della storia e dello sviluppo.
             Gli eventi di febbraio non sono di alcun interesse e la rivoluzione d’ottobre è sto-
             ricamente e moralmente separata dalle derive criminali e dalle azioni bolscevi-
             che  che ne seguirono. Intenzionato a voler separare l’idea della rivoluzione dalla
             realtà storica sovietica, il neoliberalismo è pronto ad andare oltre, sostenendo
             che la teoria bolscevica della democrazia sociale è cosa diversa dalla sua applica-
             zione pratica in Russia. Si caratterizza negativamente nella misura in cui tale te-
             oria è stata «distorta» dalla realtà russa, dal bolscevismo e da figure come Lenin
             e Stalin. Le idee social-democratiche sono viste positivamente perché hanno le
             loro origini nel pensiero filosofico europeo e sostengono le libertà democratiche.
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