Page 102 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             Importanti le ammissioni da parte austro-ungarica dello straordinario valore dei
             propri reparti, soprattutto di quelli schierati sul Monte Grappa, e che sostennero
             il peso principale dell’offensiva italiana. I bollettini austro-ungarici testimonia-
             rono l’intensità degli scontri e l’accanimento col quale i reparti asburgici tene-
             vano le proprie posizioni a dispetto dei reiterati tentativi italiani di sfondamento
             e l’uragano di fuoco d’artiglieria che tempestava le cime contese del massiccio
             del Grappa. I bollettini dal 25 al 29 citano ripetutamente per il valore dimostrato
             in combattimento reparti di fanteria ungheresi, segno evidente che non tutte le
             truppe magiare erano in disfacimento. Così riporta il bollettino di guerra austro-
             ungarico del 29 ottobre: “Per i valorosi difensori dell’Asolone, Pertica e Solarolo
             la giornata di ieri trascorse senza grandi combattimenti di fanteria. Nella zona
             di Monte Spinoncia nostre truppe hanno eseguito con contrattacchi rettifiche di
             posizioni, nella zona di Alano i nostri reparti di protezione furono respinti.  Gli
             attacchi intrapresi da grandi forze nemiche contro le nostre posizioni centrali e
             locali s’infransero ovunque con gravi perdite pel nemico. Il reggimento unghe-
             rese 133° ed il reggimento Honved 17° si sono particolarmente segnalati. Sul
             Piave la battaglia continua ad infuriare. Il nemico poté trarre considerevoli rin-
             forzi e continuò i suoi attacchi contro l’azione di potenti masse d’artiglieria. Si
             lottò aspramente a Valdobbiadene, a nord di Moriago e Sernaglia, vicino ai ponti
             del Piave a sud di Susegana a Tezze e San Polo di Piave. Grazie alla resistenza
             fortemente attiva della difesa delle nostre divisioni, alle truppe dell’Intesa non
             riuscì di sfondare su nessun punto le nostre posizioni, ma a sera si prese però
             la decisione di ritirare i settori più fortemente attaccati su una linea retrostante;
             questo movimento fu eseguito nottetempo.” Ancora il bollettino del 30 ottobre
             riportava che: “Tra Brenta e Piave truppe fresche nemiche hanno attaccato in
             forze preponderanti l’Asolone e il Monte Pertica. Le nostre truppe combattendo
             con eroismo senza esempio e con fedeltà di soldato hanno reso vani tutti gli
             sforzi dell’avversario”.
                Quanto tutto sembrava ormai perduto, a cominciare dall’esistenza stessa del
             secolare Impero austro-ungarico, franato sotto i colpi dei movimenti indipen-
             dentisti delle popolazioni oppresse dalle etnie tedesche e magiare, i reparti com-
             battenti sul fronte italiano tennero un comportamento encomiabile che andava
             ben oltre la fedeltà all’imperatore ed ai principi dell’onore militare, ribattendo
             colpo su colpo agli attacchi della 4ª Armata. Anche le unità poste a difesa del
             corso di pianura del Piave sulle prime mantennero duro, ostacolando e rendendo
             molto difficoltoso il forzamento del fiume, ingrossato dalla piena, da parte dei
             reparti italiani, britannici e francesi. Tra il 27 ed il 28, le teste di ponte create
             sulla sponda sinistra del Piave furono contrattaccate decisamente e sottoposte
             ad un intenso fuoco d’artiglieria che distrusse ripetutamente i ponti di barche


                 vembre 1918.
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