Page 103 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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gettati dai pionieri italiani. Ancora il giorno 29, quando le unità austro-ungariche
schierate sul Piave avevano incominciato ad arrendersi ed a ritirarsi senza com-
battere, i reparti sul Grappa lanciarono un ultimo disperato contrattacco che tolse
agli italiani alcune posizioni conquistate nei giorni precedenti. Fu questa l’ultima
azione vittoriosa di un esercito antico, ricco di tradizioni e di glorie militari che
l’Italia aveva contribuito non poco, con la sua determinazione ed al prezzo di
gravi sacrifici, iniziati a partire dalle guerre di indipendenza del Risorgimento,
ad eliminare definitivamente dalla scena mondiale.
I primi reparti ad essere traghettati sulla sponda sinistra del Piave la notte
tra il 26 ed il 27 ottobre furono in larga maggioranza italiani
Il 26 ottobre sera iniziò il forzamento del Piave da parte delle Armate 8ª (ita-
liana), 10ª (mista italo-britannica) e 12ª (mista italo-francese). La piena del fiume
ed il tiro d’artiglieria austro-ungarico intralciarono non poco le operazioni e solo
una parte delle truppe del primo scaglione riuscirono effettivamente ad attestarsi
sulla riva sinistra. Della 12ª Armata passarono il 107° reggimento francese, i
battaglioni alpini “Bassano” e “Verona”, oltre a due compagnie di fanteria della
Brigata “Campania”. Dell’8ª Armata passarono la Brigata di fanteria “Cuneo” e
due compagnie della Brigata “Messina”, oltre alla 1ª Divisione d’assalto, quasi
tutta la 57ª Divisione (Brigate “Mantova” e “Pisa”) e due battaglioni della Bri-
gata “Piemonte” con due batterie d’artiglieria da montagna. La 12ª Armata, che
nelle notti precedenti aveva occupato le isole de Le Grave di Papadopoli, riuscì
a far transitare la mattina del 27 forze consistenti appartenenti alla 23ª e 7ª Divi-
sione britanniche ed alla 37ª Divisione italiana.
Il Comando Supremo prevenne il Comando Interalleato di Parigi
nella preparazione di piani offensivi contro la frontiera meridionale
della Germania
Profilatasi la schiacciante vittoria sull’esercito austro-ungarico, il Comando
Supremo pensò subito a proseguire l’avanzata in direzione dei confini meridio-
nali della Germania e già nel corso della battaglia di Vittorio Veneto erano stati
studiati i piani di invasione della Baviera. Il 4 novembre Diaz comunicò al Co-
mando interalleato che: “Studi per proseguimento operazioni di guerra contro
Germania procedendo in massa da scacchiere italiano verso nord sono stati qui
concretati da tempo per spontanea iniziativa di questo Comando. Soggiungo che
sono già in corso di esecuzione disposizioni preliminari per raccolta delle armate
di operazioni. Se Germania non sottostarà condizioni di armistizio che le saranno
poste da alleati, Esercito Italiano interverrà costringerla alla resa operando come
fin qui riunito agli ordini del suo Capo.” Che il Comando Supremo italiano, per
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30 Telegramma n. 14779 in data 4 novembre 1918 a firma del gen. Diaz.