Page 100 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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100 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
bulgaro, venivano dati gli ordini per il rapido concentramento delle artiglierie e
dei mezzi tecnici nel settore d’attacco prescelto: non più sull’Altopiano, ma in
corrispondenza del Medio Piave. Vittorio Veneto doveva essere la prima tappa
dell’avanzata […].” Il 25 settembre, infatti, furono emanati gli ordini per i movi-
menti di concentrazione delle forze e dei mezzi necessari per l’azione sul Piave,
che ebbero inizio di esecuzione il 26. Il 12 ottobre furono emanate le direttive
dettagliate per l’azione, comprendenti compiti, obiettivi, forze e mezzi da impie-
gare. Il 16 ottobre tutto doveva essere pronto per dare inizio all’offensiva. L’i-
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deatore del piano il col. Ugo Cavallero, Capo Ufficio Operazioni del Comando
Supremo, così presentò il proprio progetto d’azione: “[…] qualora si debba com-
piere uno sforzo offensivo, il punto di applicazione di esso si deve assolutamente
ricercarsi altrove che sull’altopiano di Asiago. […] E poiché si deve prevedere il
caso che gli avvenimenti della guerra mondiale od il precipitare di avvenimenti
politici possano imporci di agire a fondo entro quest’anno, così occorre ideare
una nuova offensiva, la quale risponda alle seguenti esigenze: 1) richiedere bre-
ve tempo per il suo allestimento, 2) consentire la possibilità della sorpresa, […]
Per rispondere alle prime due esigenze, l’operazione non può essere svolta che
in piano, cioè sulla fronte del Piave. […] Perciò uno sfondamento della linea del
Piave con decisa puntata su Vittorio potrebbe darci la cattura dell’intera 6ª Ar-
mata nemica.” Le condizioni meteo avverse e le conseguente piena del Piave,
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però, mandarono all’aria i piani d’azione e, così, il 18 ottobre fu dato ordine alla
4ª Armata, col concorso della 6ª e della 12ª, di iniziare l’offensiva sul Grappa, cui
avrebbe fatto seguito, appena possibile, la manovra sul piano contro Vittorio.
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Il progetto d’attacco definitivo, emanato il 21 ottobre, prevedeva due azioni: una
partente dal settore Brenta-Piave, assegnata alla 4ª, 6ª e 12ª Armata, col compito
di separare la massa austriaca del Trentino da quella del Piave, l’altra partente dal
settore Medio Piave, assegnata all’8ª, 10ª e 12ª Armata, col compito di aggirare
la 6ª armata nemica dopo aver sfondato le sue linee nel punto contermine con la
5ª armata.
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20 Foglio n. 14096 in data 12 ottobre, 1918, Direttive per l’azione, Comando Supremo – Ufficio
operazioni. L’offensiva si riprometteva di: separare le due armate austriache 5ª e 6ª, concen-
trando il massimo sforzo nel punto di giunzione di esse; tagliare le comunicazioni della 6ª
armata nemica, serrarla contro il piave, in modo da renderle impossibile la ritirata e la difesa;
sfruttare tutte le possibili conseguenze di questa manovra. Il Comando Supremo si riservava
di stabilire la data dell’attacco, in relazione allo stato delle piene del piave ed alle condizioni
meteorologiche.
21 Foglio n. 13608 in data 25 settembre 1918, Studio di un’operazione offensiva attraverso il
piave, Comando Supremo – Ufficio operazioni.
22 Foglio n. 14273 in data 18 ottobre 1918, Direttive per l’azione della 4ª, 12ª e 6ª armata, Co-
mando Supremo – Ufficio operazioni.
23 Foglio n. 14348 in data 21 ottobre 1918, Direttive per l’azione, Comando Supremo – Ufficio
operazioni. Cavallero in un suo saggio sulla genesi del piano di Vittorio Veneto apparso su