Page 113 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Torpediniere e cacciatorpediniere italiani
flotta il Duca degli abruzzi, il quale incessantemente cercò senza successo di
provocare la flotta nemica, che preferì rimanere al sicuro nei suoi porti ben pro-
tetti.
La guerra in mare si era profondamente trasformata. Infatti, da monodimen-
sionale essa divenne tridimensionale, con la comparsa dell’aereo e del som-
mergibile. Mentre l’uso dell’aviazione rendeva più piccolo lo spazio navale, il
sottomarino portava lo scontro nella dimensione subacquea, trasformando defi-
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nitivamente il concetto stesso di sea control . Tutte le marine del mondo furono
impreparate a fronteggiare questa nuova arma, adattissima per le tecniche d’ag-
guato e alla lotta al commercio. Bisognerà aspettare mesi prima che si definisse-
ro strategie e tecniche adeguate, mentre gli u-boat austro-tedeschi continuavano
a mietere vittime sia tra il naviglio militare che soprattutto quello mercantile.
anche il modo di contrastare l’azione dei sommergibili nemici fu motivo di acre-
dine tra gli ammiragli italiani e quelli alleati.
Indubbiamente, il fronte politico era quello che forse dava più preoccupa-
zione, infatti, durante il Consiglio interalleato del marzo 1918 Thaon di Revel
dovette lottare non poco al fine di evitare lo spostamento della flotta da battaglia
italiana a Corfù, e che questa fosse posta sotto comando francese, o quando,
20 Rapalino p., Dalle alpi all’alto mare. Il ruolo della Marina Militare italiana nella tutela degli
interessi nazionali (1861-2013), Vicenza, In Edibus, 2014; si veda anche Donolo L., Storia
della dottrina navale italiana, Roma Ufficio Storico Marina Militare.

