Page 150 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             poteva annunciare al personale dipendente che il Comando Supremo aveva pro-
             mosso il Comando d’aeronautica, per meriti acquisiti durante l’ultimo anno di
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             guerra, da “Comando superiore” a “Comando generale” . La richiesta di provve-
             dimento al Ministero che sanzionasse la trasformazione era così motivata da Diaz:
                   “Le esigenze del servizio aeronautico presso l’Esercito mobilitato e la ne-
                   cessità sin d’oggi prevedibile che anche in tempo di pace tutti i rami del
                   servizio stesso facciano capo ad un unico ente tecnico centrale che presie-
                   da e coordini la complessa attività dei numerosi organismi dipendenti, ha
                   ispirato a questo Comando l’opportunità di creare un Comando generale
                   d’aeronautica con competenza pressoché analoga a quella dei Comandi
                   generali di artiglieria e del genio, ed all’uopo ho già disposto per la trasfor-
                                                                            70
                   mazione dell’attuale Comando superiore aeronautica nell’ente ora detto” .
                Nella sua risposta il ministro zupelli giudicò però prematura la creazione per
             l’aeronautica, non ancora riconosciuta «come arma separata dalle altre», di «una
             suprema carica analoga a quella da gran tempo istituita per le armi di artiglieria
             e del genio» e invitava Diaz a riconsiderare l’opportunità del provvedimento ri-
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             chiesto . Nella vicenda si inserì prontamente Chiesa che sondò il Capo di Stato
             maggiore per sapere se la creazione del Comando generale fosse il prodromo
             per l’istituzione di un’arma aerea autonoma . Diaz rispose recisamente no e, nel
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             contempo, sembrò accogliere le perplessità espresse da zupelli, ma il passaggio
             a Comando generale era già stato reso noto e tornare indietro avrebbe compro-
             messo l’immagine del Comando Supremo; pertanto si decise di dare corso al
             provvedimento che tuttavia non ebbe vita lunga .
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                Nel dopoguerra Chiesa non mancò di occuparsi ancora di aeronautica. Nel
             1919 fu inviato a parigi come rappresentante italiano (insieme a Moris) nel co-
             mitato interalleato che, nell’ambito della Conferenza di pace di Versailles, dove-
             va gettare le basi di una disciplina internazionale delle attività di volo. Ma, suo
             malgrado, Chiesa dovette continuare a occuparsi di aeronautica anche in una
             veste decisamente meno istituzionale, per rispondere agli attacchi che da più
             parti gli vennero in merito alla gestione del Commissariato e in particolare per
             la vicenda delle commesse relative al Ca. 5. Il primo di questi attacchi fu, in or-
             dine di tempo, l’interrogazione presentata alla Camera dal socialista Sipari, che
             chiedeva al governo ragione delle procedure seguite per la scelta e la fornitura


             69  aUSSMa, Fondo I Guerra mondiale, Sezione Comandi, Gruppi, b.2, f. 9.
             70  Diaz al Ministro della guerra zupelli, 14 novembre 1918, in aUSSME, F-3, b. 290.
             71  zupelli a Diaz, lettera del 21 novembre 1918, in aUSSME, F-4, b. 197, f. 212F.
             72  Chiesa a Diaz, lettera del 10 novembre 1918, ibidem.
             73  Il 1° marzo del 1919, infatti, in pieno clima di smobilitazione, si tornava alla precedente
                 denominazione di Comando superiore di aeronautica. Bongiovanni, nel frattempo promosso
                 tenente generale, lasciava il posto al colonnello amodeo De Siebert.
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