Page 152 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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grammi, in primis l’ansaldo dei fratelli perrone che accusarono il Commissario
di aver favorito oltre misura la produzione Caproni. Già nel 1918 era decisamen-
te svanito quel clima idilliaco che agli inizi del mandato di Chiesa si era creato
tra gli industriali: la solidarietà di categoria aveva lasciato il posto a più concrete
ragioni di concorrenza. Rimaste sottotraccia durante il conflitto, queste polemi-
che esplosero nel dopoguerra quando a partire dall’autunno del 1919 apparvero
sulla «Stampa» di Torino alcuni articoli che mettevano pesantemente in dubbio
l’onestà di Chiesa. Secondo una confidenza che gli era stata fatta, Chiesa vedeva
dietro questi articoli la mano dell’ingegnere Giuseppe Brezzi, responsabile della
produzione aeronautica dell’ansaldo, entrata nel novero dei produttori aeronau-
tici quando si era vista offrire la realizzazione di un progetto elaborato dalla
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DTaM nel 1916, lo SVa (acronimo di Savoja, Verduzio, ansaldo) .
La Commissione parlamentare, pur evidenziando una certa disinvoltura nei
comportamenti dell’amministrazione (soprattutto nella fase di liquidazione delle
commesse di guerra, fase peraltro cui Chiesa non partecipò avendo già lasciato il
suo incarico), non pronunciò censure nei confronti del ex Commissario generale,
la cui opera anzi giudicò “nel suo complesso illuminata e fattiva; e avrebbe mo-
strato risultati notevolissimi se l’evento, fortunato, dell’armistizio non l’avesse
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arrestato nel momento del suo migliore sviluppo” .
Conclusioni
L’ostilità che si andò coagulando intorno a Chiesa già all’epoca spinse a giu-
dizi tal volta eccessivamente severi e ingenerosi , e non ha mancato di influen-
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zare la storiografia successiva, dove la sua figura è stata primariamente messa in
relazione alle vicende delle commesse di guerra e, di conseguenza, alle prove di
scarsa limpidezza che queste avevano in più di un’occasione offerto.
Meritano forse più attenzione le relazioni con il Regio Esercito, che fanno
inserire a pieno titolo la storia del Commissariato in quella, decisamente com-
plicata, dei rapporti tra politica e militari durante la Grande Guerra. Relazioni
mantenute sempre sul piano della correttezza istituzionale, senza mai degenerare
mai sul piano personale, come testimoniano le parole di Bongiovanni:
[…] “Le relazioni personali fra me e l’on. Commissario Generale si man-
tennero sempre corrette e, a sprazzi, anche cordiali. Conscio dell’alta
76 Sempre i perrone provvidero a dare ampia diffusione a due opere scritte da un “Capitano G.G.
alleona”, stampate dalla casa editrice a. Dei di Milano, I furti americani dell’areonautica di
sua ecc. Chiesa: documenti diplomatici e Come l’on. Chiesa sperperò un quarto di miliardo
(l’inchiesta sull’aviazione), editi tra il 1919 il 1920.
77 Cfr. Relazione inchiesta spese di guerra, cit., p. 322.
78 Come ad esempio quella di Salvemini che lo definì “vecchio imbroglione parlamentare”, cfr.
L. ambrosoli, Eugenio Chiesa, cit., p. 709.

