Page 162 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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162 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
che i Distretti Militari informassero giornalmente le Compagnie Carabinieri dei
movimenti di tutti i militari in licenza (che all’arrivo dal fronte avevano l’ob-
bligo di presentarsi ai Distretti stessi). Sull’argomento il maggior numero di se-
gnalazioni giunge al Comando Generale dal V Gruppo di Legioni di Palermo ,
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in occasione di arresti di singoli militari – qualche decina complessivamente
– sorpresi nel diffondere notizie e/o idee disfattiste (reato introdotto dal decreto
luogotenenziale n. 1561 del 4 ottobre 1917); diversi di questi arresti si ebbero in
esito ad un particolare servizio svolto in abiti simulati, in borghese o con unifor-
mi di fanteria, a bordo dei traghetti in servizio sullo stretto di Messina.
Più interessanti le segnalazioni provenienti invece dalla Legione Territoriale
di Torino, dai cui referti emerge il progressivo miglioramento nello spirito delle
truppe, dallo scoramento e dalla stanchezza segnalati nei primi mesi del 1918
ad una forte motivazione e spirito combattivo registrati dopo la battaglia del
solstizio.
I Comandi territoriali dell’Arma dovettero far fronte anche ad una recrude-
scenza della criminalità comune e persino a rinascenti forme di banditismo, ali-
mentato spesso da militari disertori. Già nel corso del 1917 era stato necessario
costituire apposite squadriglie per la ricerca dei soldati latitanti (un provvedi-
mento curioso per favorire la ricerca dei renitenti e disertori è un’assegnazione
straordinaria ai Carabinieri di biciclette da parte del Ministero della Guerra) e
rastrellamenti di intere aree vennero eseguiti anche da reparti dell’Esercito. Al
termine del conflitto saranno 93.532 gli arresti di disertori e renitenti (in zona di
guerra e all’interno del Paese) e oltre 140.000 i riaccompagnamenti per assenze
arbitrarie, si conteranno persino 719 scontri a fuoco con 22 carabinieri caduti.
Occorreva poi provvedere all’imposizione dei bandi militari, in particolare
sull’oscuramento notturno disposto in molte zone della Penisola, alla vigilanza
sui convogli militari in tutte le stazioni di transito nonché alla vigilanza degli
obiettivi sensibili.
Due episodi clamorosi sono rimasti al riguardo emblematici. La sera del 5
aprile 1918, il Brig. Anarseo Gaudagnini, alla testa di un piccolo drappello di
carabinieri e soldati, intervenne con notevole prontezza all’interno del porto di
Ancona, riuscendo a bloccare e trarre in arresto 50 incursori della Marina austro-
ungarica intenzionati a sabotare i sommergibili italiani e i celebri M.A.S. del Co-
mandante Rizzo, dopo aver aggredito due militari della Guardia di Finanza che
li avevano coraggiosamente affrontati. Il 14 agosto, un altro brigadiere, Martino
Veduti, sventava un attentato dinamitardo alla polveriera di Lugo (RA), strap-
pando con i denti la miccia ardente di un ordigno ormai prossimo all’esplosione.
Altre problematiche che andavano in qualche modo a gravare sulle attività
19 I comandi di Gruppo erano stati istituiti provvisoriamente nell’aprile del 1917 per sovrinten-
dere a più Legioni Territoriali.

