Page 176 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                In quello stesso periodo, rifulse il valore anche delle Fiamme Gialle impiega-
             te in azione negli altri territori italiani d’oltremare. Fondamentale fu il contributo
             delle Fiamme Gialle in albania. I Battaglioni del Corpo furono impiegati, nel
             dettaglio, per vigilare il confine greco-albanese, per proteggere la linea di comu-
             nicazione con la Macedonia e per costituire il Reparto d’assalto del XVI Corpo
             d’armata, formato da volontari provenienti per due terzi dai Battaglioni della
             Regia Guardia di finanza.
                Del XVI Reparto d’assalto, era Comandante della Sezione “pistole mitra-
             gliatrici” l’aiutante di Battaglia mare, armando amici che già si era coperto di
             gloria al comando del Distaccamento “speciale” in Val Cordevole. Fu uno dei
             militari italiani in assoluto più decorati della Grande Guerra. Infatti, gli furono
             attribuite tre Medaglie d’argento al Valor Militare, due Medaglie d’argento al
             Valor di Marina, una Medaglia d’argento al Valor Civile, una Medaglia di Bron-
             zo al Valor Civile, una Medaglia di Benemerito della Salute pubblica e sei Enco-
             mi Solenni. Fu, inoltre, decorato della Medaglia di Merito Distinto del Re d’In-
             ghilterra e fu tra i primi a ricevere il Distintivo dei militari “arditi”, ottenendo
             anche una promozione per Meriti di guerra in ragione dell’eccezionale coraggio
             ed ardimento dimostrati in battaglia. Morì nel paese delle aquile, a Ciafa Kiciol,
             ucciso da una bomba a mano scoppiata anzitempo, mentre faceva istruzione ai
             suoi uomini.
                Tutti, indistintamente, i finanzieri del XVI Reparto d’assalto si fecero onore
             e gli episodi in cui rifulse il loro coraggio ed eroismo furono numerosissimi.
             Sarebbe impossibile narrarli tutti, ma appare doveroso ricordarne almeno uno:
             quello della Guardia Vincenzo La Malfa, così come recita la motivazione della
             Medaglia d’argento al Valor Militare concessagli: “Durante aspro combatti-
             mento, nel quale si era distinto per ardire ed iniziativa, incaricato di portare
             un avviso, per il recapito del quale occorreva esporre a grave rischio la vita,
             por tava a compimento l’incarico e nel ritornare sulle prime linee rimaneva gra-
             vemente ferito e mutilato di un braccio. Malgrado ciò tentava raggiungere il suo
             Comandante finché le forze gli vennero meno. Raccolto in gravi condizioni, curò
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             che fosse recapitata la risposta attesa dal suo Capitano.” .
                Dopo il completo fallimento dell’offensiva austriaca sul fronte italiano, nel
             giugno del 1918, si decise di passare al contrattacco anche nei settori dal punto di
             vista strategico definibili come secondari, tra cui proprio il fronte albanese. per-
             ciò, già dai primi giorni del mese di luglio, il XVI Corpo d’armata fu pronto ad
             attaccare su tutta la linea. Tra il 5 e l’8 luglio 1918, il XVI e il XVIII Battaglione,
             agli ordini del Maggiore Felice porta, si lanciarono sulle posizioni nemiche di
             Mali Viluscia, dove si allineavano ben tre ordini di trincee fortificate. La lotta si
             accese subito violentissima. Il nemico tentò di frenare lo slancio dei finanzieri


             19  Così come recita la motivazione dell’onorificenza conferita con il R.D. 2 ottobre 1924.
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