Page 180 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                                                       stroungarica – armati di pugnali,
                                                       pistole ed esplosivo (tubi di ge-
                                                       latina) – agli ordini del Tenente
                                                       di Vascello Joseph Weith, riuscì
                                                       a sbarcare sulla costa marchigia-
                                                       na, in località Marzocca, poco a
                                                       sud di Senigallia (ancona).
                                                          Protetti  dalle  tenebre  e par-
                                                       lando ad alta voce in dialetto
                                                       veneto,  gli  austriaci  poterono
                                                       percorrere,  senza  essere  distur-
                                                       bati, un buon tratto della litora-
                                                       nea in direzione di Ancona per
                                                       poi nascondersi, verso l’alba, in
                                                       una casa colonica abitata da una
                                                       donna sola con due bambini, che
                                                       rinchiusero in una stanza.
                                                          I marinai, dopo aver lasciato
             Episodio di Ancona. (Quadro di Casaro.    il  loro  rifugio,  seguendo  ordi-
             Fototeca Museo Storico della Guardia di finanza)  natamente  il  loro  comandante,
                                                       giunsero  agevolmente  fino  ad
             ancona dove, superata la barriera daziaria, si avviarono, a passo cadenzato, di-
             ritti al porto verso l’ormeggio dei famosi MaS di Luigi Rizzo. Quella notte,
             però, erano di vigilanza sul “marciaronda” che circonda la Mole Vanvitelliana
             le Guardie di finanza Giuseppe Maganuco e Carlo Grassi, posizionati su due lati
             dello stretto passaggio elevato e cinto dalle stesse antiche mura.
                Improvvisamente, un marinaio austriaco si staccò dal gruppo, salì cautamen-
             te sulle mura utilizzando una scaletta secondaria e assalì alle spalle la Guardia
             Grassi, ferendolo gravemente col pugnale. Caduto a terra, nonostante la copiosa
             perdita di sangue dal collo, Grassi riuscì a dare l’allarme e così la Guardia Ma-
             ganuco, raggiunto il collega ferito, sparò contro gli assalitori. per circa dieci
             minuti – così come è stato riportato nella motivazione della ricompensa al Valor
             Militare concessa – utilizzando i caricatori a disposizione, Maganuco bloccò gli
             austriaci, nonostante la loro decisa reazione, bloccando la loro via di fuga.
                In presenza del Comandante Rizzo, i marinai catturati con il contributo di
             militari di altre armi furono interrogati e dichiararono che il loro piano era quello
             di impossessarsi dei leggendari mezzi della Regia Marina per silurare il pontone
             “Faà di Bruno”, i sommergibili e le altre unità in porto. In questo modo, sarebbe
             stata vendicata la recente offesa subita, arrecata dall’Italia. pochi giorni dopo,
             alle due valorose Guardie, Maganuco e Grassi, fu concessa – motu proprio del
             Re – la Medaglia d’argento al Valore Militare.
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