Page 294 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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294 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
di un sistema di infrastrutture portuali importante e appositamente dedicato. Ne-
gli anni a seguire, all’avvio del conflitto mondiale in Europa, il piano di ricosti-
tuzione, miglioramento e nuova fondazione dei porti del Regno per lo scopo di
cui sopra era stato appena avviato e, per come era stato concepito dalla medesi-
ma L. 542/1907, fu interrotto nel 1914. E fu proseguito dal 1915 a seguire limi-
tatamente alle infrastrutture marittime terrestri interessate dalle operazioni mi-
litari. Ciò accadde perché a esse Thaon di Revel aveva affidato il ruolo di basi
navali fondamentali per la guerra e, più in generale, di sostegno dell’azione della
Regia Marina e del Governo italiano nelle trattative con francesi e britannici per
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il dominio del Mediterraneo .
per concludere la questione dell’importanza o meno del fronte marittimo ri-
spetto a quello terrestre e della storiografia collegata, vale la pena menzionare
un’ultima questione. La Marina fu la prima a compiere a suo tempo quello che
oggi è definito un «after action report» complessivo delle proprie operazioni e
delle correlate organizzazioni logistiche di vario tipo nella prima guerra mondia-
le. Voluta dallo stesso Revel ancora prima della fine del conflitto, l’opera fu pub-
blicata in ventotto volumi tra 1919 e 1933, col titolo di Cronistoria documentata
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della guerra marittima italo austriaca 1915-1918 . L’Esercito terminò la pro-
pria, parallela, storia di sé stesso nella medesima occasione quasi settant’anni
dopo, nell’ultimo ventennio del secolo e molto dopo la seconda guerra mondia-
le. Dico questo perché nella Cronistoria di cui sopra l’area geografica di compe-
tenza italiana e le correlate basi navali erano già state individuate correttamente.
Non erano state limitate al solo adriatico, ma avevano interessato l’intero Medi-
terraneo e tutti gli ottomila chilometri di coste del paese, non solo quelli di fron-
te alla Dalmazia (Fig. 3). al tempo della guerra di allora – non in quello della
sua storiografia più recente – il tema strategico fondamentale a motivo ultimo
del blocco navale imposto dalla Regia Marina alla flotta austro-ungarica era sta-
to, infatti, quello del controllo del Canale di Sicilia e dell’interdizione degli sno-
di chiave di passaggio per le flotte britannica e francese e per i rifornimenti per
l’Italia. a una scala ancora superiore, lo erano stati soprattutto il controllo delle
maggiori vie di comunicazione marittima dell’Europa lungo le rotte da e per Gi-
bilterra, lo stretto di Suez, l’India e le colonie britanniche e francesi d’oltremare,
oltre atlantico e altrove.
13 MaNFREDI CaRMEN VINCENza, Infrastrutture in mare. Interventi di trasformazione di
porti, approdi e linee navigabili nel Regno d’Italia durante il conflitto, in al di là delle trincee,
cit., pp. 197-212.
14 per la riedizione di questo lavoro per il centenario dell’avvio della prima guerra mondiale
per l’Italia, vedi: Cronistoria documentata della guerra marittima italo austriaca 1915-1918,
(Roma, Ufficio del capo di Stato maggiore della Marina, Ufficio storico, 1919-1933) edizione
digitale a cura di M. Montecalvo, Roma, Ufficio storico della Marina militare, 2015 (28 voll.).