Page 295 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Fig. 3 – Il teatro della guerra 1914-1918 in Mediterraneo,
la rappresentazione subito dopo il conflitto delle zone assegnate alle Marine alleate
(da Cronistoria documentata, 1919-1933).
Basi navali e aeree
Da Caporetto a seguire e fino a novembre 1918 e oltre le infrastrutture marit-
time terrestri della Regia Marina ebbero - come affermato sopra - molte funzio-
ni e sono classificabili in tanti tipi di luoghi. In questo senso, la principale base
navale della Regia Marina nella prima guerra mondiale fu a senz’altro a Roma:
al Ministero, allora nel convento di S. agostino vicino piazza Navona dove il vi-
ce ammiraglio Revel trascorse, in fondo, abbastanza poco tempo. Ciò nonostan-
te, esso fu comunque al centro delle sue attenzioni, tanto che vi fece convergere
– tramite una stazione ricetrasmittente di grande potenza a Centocelle – una se-
rie importante di linee di telecomunicazione per metterlo in contatto diretto con
il fronte lungo l’adriatico e le altre piazzeforti marittime nello Ionio e nel Tirre-
no. Da capo di Stato maggiore della Forza armata fino a ottobre 1915 e dal 1917
a seguire di nuovo nello stesso ruolo e insieme capo delle forse navali mobilita-
te, Revel fu infatti in movimento continuo, in treno e in macchina, piuttosto che
al Ministero. Nel periodo intermedio, da comandante della piazzaforte e del di-
partimento marittimo di Venezia, la sua sede di lavoro fu nel palazzo dell’ammi-
ragliato in prossimità dell’arsenale, anche se era sempre poco in ufficio. Come
ricorda il suo Diario di guerra, egli era sempre e comunque in movimento, per
raggiungere il più possibile di persona i comandi, le installazioni e i luoghi più
significativi dove a vario titolo combattevano gli uomini suoi: ufficiali di tutte
le armi, marinai, soldati, artiglieri e genieri, nell’ambito di uno sforzo congiun-
to importante col Regio Esercito di difesa sia di Venezia e dei dintorni sia di tut-
te le basi navali in adriatico e altrove. Così facendo, Revel sviluppò la sua azio-
ne di comando da una prospettiva diversa, per esempio, da quella di Cadorna e