Page 296 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             attuò la cooperazione tra Marina ed Esercito senza mai delegare ad altri le scel-
             te strategiche (sia che fossero state prese sul campo sia da lontano) in ogni caso
             condividendole con i suoi sottoposti e tantomeno usando allo scopo solo il pro-
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             prio Stato maggiore .
                Nella  Cronistoria  documentata  edita  tra  1919  e  1933  sono  dedicate  “tre
             illustrazioni”intere allo stato del sistema complessivo degli impianti terrestri per
             le telecomunicazioni di competenza della Regia Marina all’inizio e alla fine del
             conflitto. Voluto anche questo dal medesimo Revel e avviato già al momento
             dell’inizio delle operazioni in Europa nel 1914, esso fu finalizzato al coman-
             do e controllo, allo scambio delle informazioni e alla gestione dei sistemi d’ar-
             ma e di combattimento, alla sorveglianza lontana e vicina dei campi di batta-
             glia, all’acquisizione degli obiettivi e alla ricognizione per terra e per mare che
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             la Marina dispiegò nell’intero quadriennio a seguire . La tradizione storiografi-
             ca soprattutto italiana ancora dell’inizio del XXI secolo spesso tralascia la parte
             dell’intervento italiano a fianco degli altri alleati precedente quello ufficiale dal
             24 maggio 1915 in poi. a lato di ciò e come questo, fu invece eseguito anche tan-
             to altro dalla Marina in cooperazione stretta con il Genio dell’Esercito, per trami-
             te di una Direzione lavori dedicata. Sempre nel Diario di guerra di Revel sono
             infatti testimoniate le sue visite e gli incontri continui con i direttori dei lavori di
             fortificazione di Venezia, Taranto, Brindisi, ancona e così via, eseguiti dal Ge-
             nio dell’Esercito con un lavoro assiduo, costante e mai interrotto in tutto il pe-
             riodo. a causa di tutto questo e di tanto altro, pensare alla prima guerra mondiale
             per l’Italia solo sulle alpi o in luoghi analoghi e comunque sempre e solo in ter-
             raferma è un falso storiografico.
                Tra tutte quelle nominate nel documento e comunque testimoniate altrimen-
             ti, una delle basi navali e dei complessi infrastrutturali più importanti fu senz’al-
             tro quella di Spezia, sulla costa opposta rispetto al fronte vero e proprio. Lì il suo
             arsenale fu fondamentale per la vita operativa della Marina, perché lì fu concen-
             trata una parte significativa della produzione di navi, attrezzature e armamen-
             ti relativi, e confluirono risorse e materiali da tutto il paese. perché fu l’Italia in-
             tera che lavorò per la guerra e, quindi, anche per la Regia Marina. D’altra parte,
             lo scopo specifico delle infrastrutture più lontane dal fronte era sostenere la po-



             15  Diario di guerra del vice ammiraglio paolo Thaon di Revel, 1915-1919, ed. critica a cura
                 di p. Cimbolli Spagnesi. «Bollettino d’archivio dell’Ufficio storico della Marina militare»,
                 (XXXIII) 1, 2019 (in corso di stampa).
             16  Cronistoria documentata, cit., collezione 1 (La preparazione dei mezzi e il loro impiego), fasc.
                 4 (Difese costiere e loro sviluppo durante la guerra): Carta schematica n. 3. Stazioni radio-
                 telegrafiche esistenti prima della guerra); ibidem, Carta schematica n. 4. Situazione delle sta-
                 zioni radiotelegrafiche e radiogoniometriche della Regia Marina durante la guerra; ivi, Carta
                 schematica n. 5. Schema dei servizi di comunicazione e di segnalamento esistenti ed istituiti
                 dalla Regia Marina lungo la costa del Regno durante la guerra (1915-1918).
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