Page 297 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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III SeSSIone - I CappellanI MIlItarI 297
sa in opera e il mantenimento
dei campi minati lungo tut-
te le coste nazionali, non solo
nel canale d’otranto, il pattu-
gliamento ovunque con natan-
ti di tutte le classi per garantire
la sicurezza delle rotte. a par-
te ciò che accedeva in adriati-
co, a palermo, Napoli, augusta,
Civitavecchia, Genova e altro-
ve arrivavano infatti grano, ma-
terie prime e tanto altro senza i
quali tutte le Forze armate na-
zionali – in terra, per mare e in
cielo – certamente non poteva-
no operare.
Come Spezia lungo la costa
est, anche Taranto all’estremo
sud della penisola non fu coin-
volta in maniera diretta nel-
la battaglia sul mare. Essa fu,
in ogni caso, la sede stanziale Fig. 4 – Distribuzione e ammontare dei lavori della
del grosso della flotta d’altura, Regia Marina nei porti d’Italia nel 1914-1918
sempre con le caldaie a mezza (da Cronistoria documentata, 1919-1933).
forza e pronta a partire (Fig. 4).
anche lì furono quindi svolti lavori importanti: fortificazioni, nuovi moli e un
nuovo bacino per la riparazione di natanti grandi e piccoli danneggiati in Adriati-
co e altrove (Fig. 5). a seguire risalendo lungo la costa dopo il canale d’otranto,
Brindisi ebbe ancora un altro scopo, vista la sua posizione ottimale rispetto a Ve-
nezia per la sua lontananza dalle principali basi navali austro-ungariche nel nord
(Trieste e pola) e il fatto che da essa era possibile una sorveglianza abbastanza
facile di Cattaro (l’altro porto nemico importante in adriatico) sulla costa del-
la Dalmazia. Da Brindisi dipendeva poi anche il controllo del medesimo canale
d’otranto. per tutti questi motivi, anche lì furono compiuti grandi lavori (Fig. 6).
ancora più a nord lungo la medesima costa, una base di rifornimento ulteriore
era ancona. Dichiarata di scarso valore militare già all’inizio delle operazioni e
di significato quasi nullo nell’ambito del successivo e più generale dispositivo di
difesa dell’adriatico, ad ancona furono comunque stanziati diversi sommergibi-
li perché il suo porto era, in ogni caso, baricentrico tra Brindisi stessa e Venezia,
e poteva comunque avere un minimo di peso nella vigilanza subacquea del tratto
di mare di sua competenza e di costa dalmata di fronte.