Page 298 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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298 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
Fig. 5 – Brindisi. La città e il porto dall’aereo, 1915-1918 (USMM, Fototeca).
più a nord del tutto, al fondo dell’adriatico, Venezia e il suo arsenale diven-
nero uno snodo fondamentale dello sforzo italiano tra il monte Grappa e il mare,
soprattutto dopo Caporetto a ottobre 1917 e a seguire (Fig. 7). anche in questo
caso (come già a Spezia e a Taranto, ma in una chiave più direttamente operati-
va) all’arsenale in questo caso della città lagunare fu affidato il ruolo di piazza-
forte terrestre da battaglia: non una fortificazione nel senso comune del termine
(con artiglierie e bastioni), ma una vera e propria fortezza tutta dedita alla guerra
aeronavale. Nei suoi scali e nei suoi capannoni furono allestiti e custoditi i MaS
di Ciano, D’annunzio e tanti altri, così come le imbarcazioni, i mezzi d’assalto,
i pontoni armati e tutto quanto ruotò intorno al conflitto in mare. Fu da qui che
partirono i mezzi insidiosi che forzarono il porto di pola nel 1918. Fu sempre qui
che, prima di ciò, fu realizzato il pontone Cappellini con i pezzi da 381 mm delle
navi da battaglia classe Caracciolo mai costruite. Fu comunque da qui che fu av-
viata la cooperazione tra Esercito e Marina tanto spinta da Revel e che ebbe uno
dei suoi migliori esiti nella difesa lontana e vicina di Venezia: una difesa attuata
con artiglierie sulle montagne e nei forti a mare (sulla spiaggia del Lido) affidati
alle due armi e dove i pezzi erano serviti insieme da soldati e marinai.
Sempre a Venezia, la stazione idrovolanti sull’isola di S. andrea alle Vigno-
le appena dietro l’arsenale sottende altri problemi. Il medesimo luogo è ancora
oggi una base importante per le Forze armate italiane ma, ovviamente, in chiave
diversa da allora. Nella prima guerra mondiale fu la base aerea più grande d’Eu-