Page 317 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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III SeSSIone - I CappellanI MIlItarI 317
1. Italiani d’Austria
Allo scoppio della prima guerra mondiale gli Italiani d’Austria non erano più
una delle nazionalità più significative dell’Impero. Il calo della loro presenza
numerica è registrato impietosamente dal censimento del 1910, che fotografa
la situazione demografica dell’Impero e ci restituisce un quadro istruttivo del-
la complessità di quell’immenso Stato. Su una superficie di 675.000 chilometri
quadrati vivevano più di 51 milioni di abitanti, professanti cinque diverse con-
fessioni religiose (cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani) e suddivisi
in dodici gruppi etno-linguistici. Le due componenti dominanti – i tedeschi con
il 23,9% e gli ungheresi con il 20,2% - non raggiungevano la metà della popo-
lazione. La maggioranza era pertanto composta dalle minoranze: cechi (12,6%),
polacchi (10,0%), ruteni [ucraini] (7,9%), romeni (6,4%), croati (5,3%), serbi
(3,8%), slovacchi (3,8%), sloveni (2,6%), italiani (2,0%), serbo-croati musul-
mani di Bosnia (1,2%) . I circa 780.000 italiani rappresentavano dunque una
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quota di poco superiore soltanto ai serbo-croati di religione islamica abitanti la
Bosnia-Erzegovina.
La svolta si era consumata circa un cinquantennio prima, in corrisponden-
za del compiersi dell’unificazione nazionale italiana. Prima di quel frangente
storico, e dunque intorno alla metà dell’Ottocento, gli italiani erano ben circa
cinque milioni e mezzo, distribuiti lungo un’ampia fascia territoriale che senza
soluzione di continuità si snodava da ovest a est, dalla Lombardia all’Istria, e co-
stituivano una tessera importante del puzzle asburgico. Si trattava di una compo-
nente rilevante dell’Impero, non soltanto dal punto di vista numerico, ma anche
economico e culturale. Tra tutti i popoli della monarchia, i tedeschi d’Austria
rinvenivano solo negli italiani, oltre naturalmente che in loro stessi, i caratteri
propri di una Kulturnation.
Il processo di formazione dello stato italiano indebolì progressivamente la
presenza austriaca nella penisola, che si era esercitata attraverso il dominio di-
retto sul Lombardo-Veneto e indiretto sugli stati minori dell’Italia centrale. Nel
1859 l’Austria subì la perdita della Lombardia a seguito della guerra contro il
Piemonte e la Francia, cui seguì nel 1866 la cessione del Veneto a causa della
sconfitta contro la Prussia e il nuovo Regno d’Italia. In questo modo dei cinque
milioni e mezzo d’italiani d’Austria se ne andavano ben cinque milioni e con
essi alcuni dei territori più ricchi dell’Impero, che da soli ospitavano ben 12 delle
19 maggiori città di tutti i domini degli Asburgo . Erano anche gli unici territori
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5 Sintetici dati statistici relativi alla popolazione e alle nazionalità si possono leggere in appen-
dice al volume di KaNN RoBERT a., Storia dell’Impero asburgico (1526-1918), Salerno,
Roma, 1998, pp. 725-729.
6 MERIGGI MaRCo, Il Regno Lombardo-Veneto, UTET, Torino, 1987; CoRSINI UMBER-
To, Die Italiener, in: WaNDRUSzKa aDaM, URBaNITSCH pETER (a cura di), Die