Page 366 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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366 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
l’organo di consultazione imperiale sulla condotta di guerra . Non solo Lloyd
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George, che si era già opposto all’interpretazione wilsoniana, si dimostrò poi
scettico anche sul documento di House, ma persino i rappresentanti dei Domi-
nion palesarono i propri dubbi. Il 26 novembre del 1918 la discussione fu avviata
dal Primo Ministro del Canada, Robert Borden, capo del governo del Dominion
maggiormente interessato alla posizione internazionale degli Stati Uniti. Il Pre-
mier canadese osservò che quanto proposto dagli americani era tutt’altro che
«chiaro», tanto che, come aggiunse il Ministro delle Colonie, Walter Long, negli
Stati Uniti persino un personaggio influente come l’ex Presidente Theodore Ro-
osevelt non aveva ben compreso la posizione dell’amministrazione Wilson. Il
Primo Ministro australiano, William Hughes, si allineò ai dubbi, invitando Lloyd
George a tenersi «le mani libere» fino alla conferenza di pace . E tale libertà in
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realtà voleva mantenerla lo stesso Wilson, come poco dopo riportato all’Imperial
War Cabinet, probabilmente per guadagnare tempo prima di precisare l’opaca
posizione americana .
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Fu l’Ammiragliato, verso la fine del 1918, ad indicare preventivamente alcuni
punti non negoziabili in vista della conferenza di pace. In uno stato di guerra, sia
generale sia limitata, per l’Impero britannico non era accettabile una «completa
libertà del commercio» e dunque dei mari, e neppure che i diritti dei neutrali
venissero anteposti a quelli dei belligeranti. Per quanto riguardava lo stato di
pace, l’Ammiragliato notò che l’azione britannica «corrispondeva molto più alla
piena [applicazione della] libertà dei mari rispetto a quella di qualsiasi altra po-
tenza». Lloyd George osservò che l’applicazione della libertà di navigazione non
poteva che dipendere dal pieno successo della Società delle Nazioni , che nel
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frattempo però era già divenuta oggetto di critica da parte di uno dei personaggi
di maggiore spicco dell’Imperial War Cabinet, il sudafricano Jan Smuts, il quale
in un pamphlet aveva definito le «linee guide» di Wilson poco pragmatiche per
la pace e troppo «accademiche» . Con il senno di poi, la Società delle Nazioni
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36 Sulle consultazioni tra Londra e i Dominion nel biennio 1917-1918, cfr. BoRSaNI DaVIDE,
Il terzo Impero britannico: le Imperial War Conference del 1917-18, in aa. VV., Il 1917.
L’anno della svolta, Ministero della Difesa, Roma, pp. 165-178; Id., Imperial Commonwe-
alth, il “grande esperimento” del 1917 e la terza fase dell’Impero britannico, in “Eunomia
– Rivista semestrale di Storia e politica Internazionali”, a. VI (2017), n. 2, pp. 275-304.
37 Minutes of a Meeting of the Imperial War Cabinet, 26 novembre 1918, in TNa, Imperial War
Cabinet, 1918, Minutes of Meetings (13 agosto-31 dicembre), CaB 23\38.
38 Minutes of a Meeting of the Imperial War Cabinet, 28 novembre 1918, in TNa, Imperial War
Cabinet, 1918, Minutes of Meetings (13 agosto-31 dicembre), CaB 23\39.
39 Minutes of a Meeting of the Imperial War Cabinet, 24 dicembre 1918, in TNa, Imperial War
Cabinet, 1918, Minutes of Meetings (13 agosto-31 dicembre), CaB 23\46.
40 SMUTS JaN, The League of Nations. a practical Suggestion, Hodder & Stoughton, Lon-
dra-New York-Toronto, 1918, p. 57.