Page 371 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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V SeSSione - ProSPettiVe del 1918. Alcune StrAtegie Politico diPlomAtiche 371
nella fase più acuta di un sempre più sentito processo integrativo – prodotto a
seguito anche di numerosi matrimoni misti – che stava portando verso un pro-
gressivo abbandono delle tradizioni familiari; ad esse molto spesso venne quindi
a sostituirsi il rigenerato patriottismo, che dalla guerra di Libia in poi si stava
diffondendo lungo tutta la Penisola.
Dato questo elemento socio-culturale, la partecipazione degli italiani ebrei in
tutto il periodo bellico fu ingente sia sotto l’aspetto quantitativo che sotto quello
qualitativo. Se il totale stimato si aggira intorno ai 5.500 ebrei in armi – quindi
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coerente con il citato 0,1% rispetto agli oltre 5 milioni di mobilitati complessivi
– il dato che più stupisce è inerente alla distribuzione di tali combattenti. Innanzi-
tutto circa il 50% degli italiani ebrei in armi aveva i gradi da ufficiale e già questo
elemento acquista un particolare significato, visto che all’epoca i quadri rappre-
sentavano circa il 4% della forza militare complessiva. Altro elemento di grande
significato è inerente alla distribuzione tra le armi e i corpi d’appartenenza. Si è
visto come la più alta preparazione culturale e tecnica avesse contraddistinto già
nella seconda metà dell’Ottocento la specializzazione degli ebrei; questo fattore
venne confermato anche nella Prima guerra mondiale. Fu così che tra i circa
2.750 ufficiali ebrei il 23,4% era in artiglieria contro una media nazionale del
17%, il 12% nel genio contro una media nazionale del 6,5% e infine il 9,6% nei
corpi sanitari (medici, veterinari e farmacisti) contro una media nazionale del
2,5%. 7
Questi dati tuttavia non sarebbero completi, se non si andasse a valutare an-
che la qualità di questi stessi combattenti. Al netto di una minore rappresentazio-
ne per esempio nei corpi e nelle specialità dell’arma di fanteria, non mancarono
gli atti di coraggio e di valor militare. L’attività al fronte degli ebrei comportò
numerose azioni ed episodi eroici, tanto da annoverare circa 450 morti in azioni
belliche o a esse connesse e da meritare circa 1.000 onorificenze. Tra queste
ultime possiamo citare: 15 ordini militari di Savoia, 5 medaglie d’oro al valor
militare, 207 medaglie d’argento, 238 medaglie di bronzo, 28 encomi solenni.
Tanto per amore di statistica, possiamo chiudere questa analisi aritmetica, facen-
do presente che nel periodo bellico le onorificenze individuali al valore furono
126.469, le medaglie d’oro al valor militare furono 359, quelle d’argento 38.355
e quelle di bronzo 59.399. Pertanto gli ebrei, che rappresentavano lo 0,1% della
popolazione in armi, ottennero rispettivamente lo 0,8% delle medaglie al valore
militare, l’1,4% di quelle d’oro, lo 0,5% di quelle d’argento e lo 0,4% di quelle
6 Dati desunti dalle statistiche presenti in BRIGaNTI pIERLUIGI, Il contributo militare degli
ebrei italiani alla Grande Guerra 1915-1918, zamorani, Torino, 2009, pp. 31-141 e oRSUCCI
GRaNaTa paoLo, Moisé va alla guerra, Salomone Belforte & C., Livorno, 2017, pp. 283-
821.
7 Dati desunti dalle statistiche presenti in BRIGaNTI pIERLUIGI, op. cit., pp. 40-45.