Page 374 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                La  Regia  Marina  annoverò  invece  due  contrammiragli  (Franco  Fortunato
             Nunes e Guido Segrè), anche se le figure maggiormente di spicco furono senza
             dubbio: il  capitano di vascello Augusto Capon, esperto di intelligence e grande
             propagandista dell’italianità della costa orientale dell’Adriatico, nonché futuro
             suocero di Enrico Fermi; il capitano di fregata Angelo Levi Bianchini, protago-
             nista di un’importante missione in Palestina per cattivarsi le simpatie sioniste in
             funzione anti-araba e in competizione contro gli inglesi; il tenente colonnello del
             Genio Navale Umberto Pugliese, impareggiabile inventore e ingegnere navale;
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             infine il capitano di corvetta Aldo Ascoli, che nel secondo dopoguerra sarà nomi-
             nato primo comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto. 17
                Per quanto riguarda le altre due future Forze Armate è possibile citare: il
             tenente pilota Aldo Finzi, compagno di Gabriele D’Annunzio nel volo su Vien-
             na  e  che  nel  dopoguerra  arriverà  a  svolgere  le  funzioni  di  vicecommissario
             dell’Aeronautica;  il tenente Ivo Levi, futuro collaboratore di primo piano del
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             governatore Italo Balbo in Libia, ma soprattutto negli anni Cinquanta viceco-
             mandante generale dell’Arma dei Carabinieri. 19
                A completezza dell’esame vale la pena accennare anche agli ebrei nel Corpo
             militare della Croce Rossa Italiana, non tanto per la componente maschile (che in
             parte abbiamo già esaminato, parlando degli ufficiali sanitari), quanto per quella
             femminile. Infatti, oltre a circa cinquanta infermiere volontarie, si può citare il
             caso della dottoressa Luisa Ancona, che raggiungerà il grado di capitano medi-
             co, prestando in tempo di guerra il proprio servizio presso l’ospedale militare di
             Milano.
                Chiusa l’esperienza bellica va citata la successiva memoria italiana della par-
             tecipazione ebraica alla Grande Guerra. Le iniziative per l’erezione di monu-
             menti o lapidi fu capillare.  Tuttavia l’occasione più significativa fu quella del
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             19 giugno 1921: alla presenza delle più alte cariche militari, tra cui lo stesso so-
             vrano Vittorio Emanuele III, venne inaugurata su una parete esterna del Tempio
             romano una lapide a ricordo dei caduti in guerra appartenenti alla locale Comu-
             nità.  All’epoca in essa vennero inseriti sia i caduti del Risorgimento sia quelli
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             16  pELLEGRINI ERNESTo, Umberto pugliese (1887-1951), USMM, Roma, 1999; CECINI
                 GIoVaNNI, pugliese Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, Enciclopedia Italiana,
                 Roma, 2016, Vol. LXXXV, pp. 641-644.
             17  Sulle figure citate si veda CECINI GIoVaNNI, Ebrei non più italiani e fascisti, op. cit.
             18  CaRaFÒLI DoMIzIa e BoCCHINI paDIGLIoNE GUSTaVo, aldo Finzi, Mursia, Mila-
                 no 2004.
             19  CECINI GIoVaNNI, Ivo Levi. Un futuro vicecomandante dell’arma vittima delle leggi raz-
                 ziali, in «Notiziario dell’Ufficio Storico dell’arma dei Carabinieri», anno III (2018), n. 6, pp.
                 4-11.
             20  BRIGaNTI pIERLUIGI, op. cit., pp. 219-238.
             21  «Il Vessillo Israelitico», Fasc. XI-XII (1921), 15-30 giugno 1921.
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