Page 376 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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376 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
politico-internazionale certificò il grave colpo subìto dalle comunità israelitiche
nazionali. Memori del tradimento, che i loro padri e nonni ebbero a subire dopo
aver combattuto sul Carso, sul Piave e sul Grappa, dal 1947 anche alcuni giovani
ebrei della Penisola, desiderosi di combattere, andarono in Israele, trovando colà
migliori motivazioni patriottiche. Amaramente possiamo quindi dire che, dopo
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la Seconda guerra mondiale, non vi furono più «italiani ebrei», ma piuttosto
«ebrei italiani».
Con questa amarezza di fondo, la conclusione del nostro ragionamento non
può che ricollegarsi alla coincidenza cronologica degli anni 1848-1918-1938-
2018. Nell’occasione del 100° anniversario della Vittoria della Grande Guerra
e al contempo nel coincidente 80° anniversario della promulgazione delle ne-
faste leggi razziali – che colpirono senza riserve anche tutti i citati patrioti e
combattenti della Prima guerra mondiale – questa relazione è un’immancabile
occasione di riflessione e di memoria. Per questo rinnovo i miei ringraziamenti
all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, che l’ha voluta con deter-
minazione e coraggio.
nominato nel 1947 segretario generale dell’Esercito.
26 Uniche eccezioni a questo discorso furono i due figli maschi della medaglia d’oro alberto
Liuzzi (già ufficiale degli alpini e poi console generale della Milizia), deceduto in combat-
timento durante la battaglia di Guadalajara nel 1937. Considerato che il padre morì prima
dell’applicazione della normativa antiebraica e che fu tra l’altro onorato con l’intitolazione
di un sommergibile della Regia Marina, essi non percepirono la frattura tra Forze armate ed
ebrei in divisa. pertanto nel secondo dopoguerra Tullio e alberto iunior seguirono senza esita-
zione la tradizione paterna. Il primo sarebbe divenuto generale degli alpini, mentre il secondo
ufficiale del Genio Navale.