Page 375 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 375
V SeSSione - ProSPettiVe del 1918. Alcune StrAtegie Politico diPlomAtiche 375
delle guerre coloniali, sia appunto quelli della Prima guerra mondiale; in seguito
venne aggiornata anche con i nomi dei caduti del fascismo e delle guerre d’Etio-
pia e di Spagna. Dopo una variegata vita – essa rischiò pure di essere sfregiata
nel 1941 – la lapide ancora oggi è intatta e visibile.
22
Altra importante manifestazione di memoria bellica fu la pubblicazione sem-
pre nel 1921 del volume Gli Israeliti in Italia nella guerra 1915-18, curato dal
rabbino Ferruccio Servi.
Fatta un’analisi la più completa possibile, è giunto il momento di riflette-
re su quanto la Grande Guerra abbia influito nella prosecuzione delle vicende
nazionali degli ebrei e delle rispettive istituzioni socio-religiose. A differenza
della tesi sostenuta da Michele Sarfatti in diverse pubblicazioni, l’opinione del
23
sottoscritto è che il regime fascista – in quanto dittatura a tendenza totalitaria –
per il periodo 1922-1936 non abbia inciso tout court contro i propri concittadini
ebrei in modo più accanito, rispetto alla sottrazione di diritti e libertà della più
generale popolazione italiana. Detto ciò, la situazione si andò mutando invece
solo in progressione (e per motivazioni essenzialmente politiche) con la pro-
clamazione dell’Impero, l’accelerazione totalitaria e l’alleanza con la Germania
nazista. Sarebbe lungo e fuori contesto entrare troppo nel dettaglio delle vicende
inerenti i provvedimenti razziali verso i militari ebrei, rimandando in proposito
ad altre mie pubblicazioni. Tuttavia è sufficiente riportare il fatto che i decreti-
24
legge 17 novembre 1938, n. 1728 e 22 dicembre 1938, n. 2111 portarono al
«congedo assoluto» di tutti quei militari dichiarati di «razza ebraica», senza al-
cuna considerazione relativa a meriti, decorazioni o invalidità dei singoli oggetto
d’epurazione. Tolti quindi i diritti a partire dal 1938, la successiva occupazione
militare tedesca portò poi dal 1943 al tentativo di eliminazione anche fisica degli
israeliti della Penisola. Tra i combattenti della Grande Guerra – morti per crimini
nazisti – possiamo richiamare i nomi di Augusto Capon, gasato ad Auschwitz il
23 ottobre 1943, e Aldo Finzi fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.
Se tutto ciò apparirebbe già tragico, questa triste storia non ha tuttavia un esi-
to molto più lieto. Nonostante vi fosse stato a partire dal 1944 il ripristino dello
Stato liberale e della legalità morale, la neonata Repubblica Italiana non fu poi
in grado di ricucire lo strappo con i propri concittadini di religione ebraica, ope-
rato dalle precedenti istituzioni politiche. Per paradosso, proprio in concomitan-
za con la reintegrazione nelle carriere di eccellenti ex congedati, la situazione
25
22 RIGaNo GaBRIELE, op. cit., p. 178.
23 SaRFaTTI MICHELE, Gli ebrei nell’Italia fascista, Einaudi, Torino, 2007; IDEM, Mussolini
contro gli ebrei, zamorani, Torino, 2017.
24 CECINI GIoVaNNI, I soldati ebrei di Mussolini, Mursia, Milano 2008; IDEM, Ebrei non
più italiani e fascisti, op. cit.; IDEM, Le Leggi razziali e il Valor Militare. antologia di testi e
documenti, Edizioni Nuova Cultura, Roma (in corso di stampa).
25 oltre ai già menzionati Giorgio Liuzzi, aldo ascoli e Ivo Levi, possiamo citate paolo Supino,