Page 362 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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362 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
statunitense verso il Vecchio Continente non solo non era diminuito, ma, come
evidenziato dalla figura 1, era addirittura pressoché triplicato. È vero che quel-
la parte dell’industria americana legata ai mercati degli Imperi centrali risentì
profondamente del blocco, ma, in un’ottica nazionale, ciò veniva largamente
compensato dall’incremento complessivo dell’interscambio con gli Alleati. Se,
dunque, dal punto di vista diplomatico il blocco navale rendeva le relazioni an-
glo-americane piuttosto tese, in una prospettiva più ampia tenente conto della
dimensione economica, il legame tra l’Europa e l’altra sponda dell’Atlantico –
inclusa la Gran Bretagna (figura 2) – si era intanto rafforzato. D’altro canto, per
l’amministrazione Wilson la libertà di navigazione e i diritti dei neutrali erano sì
importanti, soprattutto dal punto di vista ideologico, ma, in termini di potenza,
l’ascesa economica del proprio Paese a spese della belligerante Europa, in fin dei
conti, sembrava valere di più.
L’entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1917 avvenne non solo a causa dei
timori scatenati in tutta la nazione dal telegramma del Ministro degli Esteri te-
desco, Arthur Zimmermann, destinato al governo messicano , ma anche a causa
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della ripresa della guerra sottomarina della Germania . Non a caso Washington
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consegnò la dichiarazione di guerra a Berlino in aprile, e dunque non subito
dopo essere stata informata da Londra dei contenuti del telegramma in gennaio,
ma dopo l’ennesimo affondamento in marzo di navi americane . Il nuovo sta-
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tus di belligerante degli Stati Uniti condusse a un inasprimento dell’isolamento
della Germania. Da un lato, Washington contribuì con le proprie forze navali al
sistema dei convogli, ponendo di fatto le sue unità sotto il comando britannico e
arginando così gli effetti delle sortite dei sottomarini tedeschi . Dall’altro, l’am-
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ministrazione Wilson proclamò un embargo commerciale totale, e quindi non
solo verso gli Imperi centrali, ma anche verso quei Paesi non belligeranti che
erano in affari con il nemico, venendo meno così alla tutela dei diritti dei neutra-
li . L’embargo entrò in vigore nell’ottobre del 1917 e fu un valore aggiunto per
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21 Sul celeberrimo telegramma zimmermann, cfr., tra gli altri, il recente BoGHaRDT THo-
MaS, The zimmermann Telegram. Intelligence, Diplomacy, and america’s Entry into World
War I, Naval Institute press, annapolis, 2012.
22 Cfr., tra i numerosi volume sulla guerra sottomarina durante la Grande Guerra, il recente
SoNDHaUS LaWRENCE, German Submarine Warfare in World War I. The onset of Total
War at Sea, Rowman & Littlefield, Lanham, 2017, in particolare pp. 109-ss. per la ripresa
degli attacchi indiscriminati.
23 SIMpSoN MICHaEL, anglo-american naval relations (1917-1919), Scholar press for the
Navy Records Society, aldershot, 1991; LLEWELLYN-JoNES MaLCoLM, The Royal
Navy and anti-Submarine Warfare (1917-49), Routledge, New York, pp. 8-24
24 Sulla struttura di comando navale, cfr. JoHNSEN WILLIaM, The origins of the Grand al-
liance: anglo-american Military Collaboration from the panay Incident to pearl Harbor, The
University press of Kentucky, Lexington, 2016, pp. 24-25.
25 oSBoRNE, op. cit., pp. 161-ss.