Page 361 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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V SeSSione - ProSPettiVe del 1918. Alcune StrAtegie Politico diPlomAtiche  361



















                   Figura 1 - Il grafico è tratto da JEFFERSON MARK, Our Trade in the Great War,
                     in “Geographical Review”, vol. 3 (giugno 1917), n. 6, pp. 474-480.

             ministrazione Wilson per l’affondamento del Lusitania, promettendo inoltre la
             cessazione della guerra sottomarina . In agosto, l’Ambasciatore tedesco a Wa-
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             shington, il Conte Johann von Bernstorff, informò il governo statunitense che la
             guerra sottomarina non sarebbe ripresa se la Casa Bianca avesse effettuato pres-
             sioni su Londra per terminare il blocco navale o, comunque, per allentarlo . La
                                                                               19
             Germania non ebbe però successo nel trascinare gli Stati Uniti al suo fianco per
             due motivi: il primo, di lungo periodo, era che Washington temeva che la vitto-
             ria tedesca avrebbe indebolito drammaticamente la Gran Bretagna con la quale,
             nonostante alcuni attriti, la relazione aveva un carattere strategico ed economico
             ben più importante (si pensi ad esempio al ruolo del Canada) ; il secondo moti-
                                                                   20
             vo, di breve e medio termine, era che la percezione di un commercio americano
             verso l’Europa penalizzato dal blocco britannico non corrispondeva a realtà.
                Nell’arco di due anni dallo scoppio della guerra, infatti, il volume dell’export

             18  In una prima fase, a tre giorni dal disastro e prima che Wilson inviasse la prima delle tre note
                 di protesta a Berlino, il governo tedesco, pur esprimendo «la più profonda compassione per la
                 perdita di vite americane», si era rifiutato di scusarsi in quanto la «responsabilità» ricadeva su
                 Londra e sul blocco navale. Cfr. BaILEY THoMaS-RYaN paUL, The Lusitania disaster.
                 an Episode in Modern Warfare and Diplomacy, Free press, New York, 1975, pp. 239-ss.
             19  Cit. in oSBoRNE, op. cit., p. 134.
             20  Cfr., ad esempio, WENDE pETER, L’Impero britannico. Storia di una potenza mondiale,
                 Einaudi, Torino, 2009, pp.145-156; CoDIGNoLa LUCa-BRUTI LIBERaTI LUIGI, Sto-
                 ria del Canada. Dal primo contatto tra europei e indiani alle nuove influenze nel panorama
                 politico mondiale, Bompiani, Milano, 2018, pp. 337-367; THoMpSoN JoHN-RaNDaLL
                 STEpHEN, Canada and the United States. ambivalent allies, The University of Georgia
                 press, athens-Londra, 2008, pp. 71-98; pRESToN RICHaRD aRTHUR, The Defence of
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                 versity press, Montreal-Londra, 1977; DREISzIGER NaNDoR, The Role of War planning
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