Page 37 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             che trasformò la realtà militare.
                Il corpo scelto fu il II CaI, un valoroso corpo d’armata considerato tale dai
             franco-italiani, e comandato dal generale alberico albricci, fedele a Diaz, fran-
             cofono e francofilo, giudicato ottimo generale dalle autorià militari francesi. poi,
             per risvegliare l’amicizia franco-italiana, il mito garibaldino fu riattivato. La bri-
             gata alpi sostituì in effetti la brigata Udine nel II corpo d’armata italiano prima
             di partire per la Francia. Questa brigata non solo era l’unità creata da Giuseppe
             Garibaldi, quell’eroe italiano venuto a combattere per la Repubblica francese nel
             1870-1871, salvando Digione. Ma era anche comandata da peppino Garibaldi,
             il suo nipote e ex capo della legione garibaldina che aveva fatto la guerra nelle
             argonne nel 1914-1915 nell’esercito francese. La brigata aveva anche nei ranghi
             due altri nipoti di Garibaldi (Sante e Ricciotti) e molti reduci della legione gari-
             baldina. ora, il ricordo dei combattimenti nelle argonne era ancora molto vivo
             nella memoria francese, in particolare quello del sacrificio di due altri nipoti di
             Garibaldi, Bruno e Costante, uccisi rispettivamente il 26 dicembre 1914 e il 5
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             gennaio 1915 da pallotole tedesche . Così, nel suo giornale la Victoire, Gustave
             Hervé salutò il 19 aprile 1918 l’arrivo del II CaI come il ritorno dei fratelli la-
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             tini : « Un seme di fratellanza latina cadde sul nostro suolo » . poi, le divisioni
             italiane andarono prima nelle argonne, e nelle lettere dei poilu, era frequente di
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             leggere la parola « garibaldini » per parlare degli italiani del II CAI . ancora
             in giugno 1918, Clemenceau visitò peppino Garibaldi sul fronte, a Bligny e una
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             foto pubblicata nella stampa immortalò l’evento .
                Dal canto suo, il comando italiano temeva di vedere che questi italiani in ter-
             ra straniera dimenticassero il senso della guerra e dessero una brutta immagine
             del soldato. Così, impose una disciplina molto rigorosa, un controllo territoriale
             con non pochi carabinieri reali (nelle stazioni, alla frontiera) e una propaganda
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             politico-militare con Ufficiali p nelle case del soldato e con cappellani militari .
             Inoltre, il generale albricci fece sì che un giornale delle trincee uscisse fin da
             maggio 1918 : « Sempre avanti ». Questo giornale stampato a parigi (2000 co-
             pie), venduto 10 centesimi ai borghesi e distribuito gratuitamente ai militari, po-
             teva essere letto dagli italiani certo, ma anche dai francesi e dai britannici, poichè




             20  HEYRIES HUBERT, Les garibaldiens de 14…, op. cit., pp. 228-240 e 299.
             21  HERVÉ GUSTaVE, Les Italiens arrivent, « La Victoire », 19 aprile 1918, prima pagina.
             22  « Contrôle postal de la Gare Régulatrice de Saint-Diziers », 16 giugno 1918, SHD/GR,
                 16 N 1415, Controllo postale (Cp), V armata. HEYRIES HUBERT, « Des garibaldiens
                                             a
                 inadaptables en 1914-1915 aux garibaldiens adaptés de 1918 », Expérience combattante
                 XIX -XXI  siècles, vol. 1 : « Former les soldats au feu », a cura di François Cochet, Rive-
                    e
                         e
                 neuve éditions, parigi, 2011, p. 245.
             23  archivio Fotografico (aF)-USSME, Francia, truppe italiane, 429/64.
             24  HEYRIES HUBERT, Les travailleurs militaires italiens…, op. cit., pp. 113-156.
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