Page 42 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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42 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
il pregiudizo positivo dell’italiano brava gente !
Così, quando durante l’estate 1918, Diaz chiese il ritorno in Italia dei militari
delle TaIF giudicati idonei alle fatiche della guerra, per colmare le perdite subite
in giugno sul piave, per fare da mano d’opera, per raggiungere l’artiglieria to-
talmente rinnovata (Diaz pensava agli artiglieri mandati in Francia con le TaIF,
cioè 20 000 uomini circa), quando orlando evocò la solidarietà alleata, Clemen-
ceau, pétain et Foch rifiutarono. Non solo, apprezzavano il lavoro di questi ausi-
liari, ma non volevano neanche sguarnire il fronte in piena battaglia utilizzando
unità francesi per sostituirli. philippe pétain scrisse a Ferdinand Foch il 16 luglio
1918 : « Il richiamo a breve scadenza delle truppe ausiliarie italiane presentereb-
be inconvenienti più seri. […] Le compagnie […] sono utilizzate adesso […] in
lavori indispensabili. alcuni [lavori], come quelli dell’organizzazione difensiva,
che non toccano la vita quotidiana delle armate, possono non sembrare di un in-
teresse immediato. Sono tuttavia urgentissimi, perché riguardano zone del fronte
dove lo sviluppo delle operazioni fin dalla fine di marzo ha necessitato notevoli
lavori nuovi e dove inoltre la battaglia può ricominciare prossimamente. Gli altri
lavori non possono essere sospesi, in nessun caso. Se dunque le truppe ausiliarie
italiane dovessero essere richiamate a breve scadenza, io mi troverei nella neces-
sità di sostituirle da effettivi francesi equivalenti come rendimento, cioè da 20
a 25 000 uomini, ammettendo che lavoratori francesi avrebbero un rendimento
doppio di quello dei lavoratori italiani. Questi effettivi sarebbero naturalmente
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in detrazione degli effettivi combattenti » . E il giorno dopo, il 17 luglio, Foch
spedì una bella lettera a Diaz in cui enumerò gli argumenti in favore delle TaIF :
notevoli servizi nelle retrovie, lavori di difesa di parigi, ricostruzione delle linee
distrutte dal nemico, manutenzione delle strade e della ferrovia. Il generalissimo
francese insisté sopratutto sulla facoltà di mandare al fronte tutte le unità francesi
grazie alla loro presenza in retrovia. Il suo omaggio fu straordinario : « ovunque,
i vostri uomini i cui cantieri sono perfettamente organizzati, lavorano in ma-
niera notevole e tutti i capi francesi hanno mandato a loro encomi che ho avuto
il piacere di leggere. Il richiamo di questi lavoratori […] provocherebbe nelle
nostre armate […] una perturbazione che io giudico impossibile creare in piena
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battaglia » . Foch vinse e conservò in Francia quasi tutte le TaIF, mandando
in Italia solo 4000 ausiliari più stanchi. orlando rinunciò a richiamare queste
truppe e Diaz finì per accettare. Dopotutto, gli ausiliari in migliori condizioni
avrebbero potuto colmare le perdite del II CaI, senza spedire in Francia nuovi
rinforzi d’Italia.
Comunque, quando questi lavoratori militari tornarono a casa, tra dicembre
1918 e febbraio 1919, ufficiali francesi e britannici li rimpiansero. anche le
38 pétain a Foch, « secret » (riservato), GQG, 16 luglio 1918, SHD/GR, 16 N 2490/trav. it.
39 Foch a Diaz, 17 luglio 1918, SHD-DaT, 15 N 44 e aUSSME F 3-121/6.