Page 43 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             CoMI non furono dimenticate. Così, il capitano Jacquet, comandante del parco
             di riparazione n° 3 a Épinal il 13 novembre 1918 e il capitano Stern, comandante
             quello di Saint-Florentin il 18 dicembre 1918 dichiararono entrambi essere dan-
             neggiati dalla partenza delle centurie degli operai militari e chiesero la loro so-
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             stituzione velocemente . persino Louis Loucheur, ministro della Ricostruzione
             industriale (ex ministro dell’armamento), scrisse il 7 febbraio 1919 al colonello
             Mazza, comandante le CoMI : «  al momento della partenza degli ultimi lavo-
             ratori militari italiani dalle aziende militari francesi per tornare in Italia, voglio
             esprimerLa, in nome del governo della Repubblica, tutti i miei ringraziamenti
             per il concorso particolarmente prezioso che questi lavoratori militari italiani
             sotto il suo comando hanno apportato alla grande opera nazionale. Sono felice di
             costatare l’importanza dei risultati ottenuti grazie al loro zelo e alla loro attività
             sopratutto durante le ore gravi dell’offensiva tedesca e della controffensiva delle
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             armate alleate » .
                In questi condizioni, la fratellanza franco-italiana diede vita ad una propagan-
             da di fraternità d’armi.
                Il presidente Raymond poincaré, il maresciallo Ferdinand Foch, il generale
             philippe pétain, i generali che ad un certo momento che ebbero sotto il loro
             comando gli italiani  (adolphe Guillaumat, paul Maistre, Charles Mangin) si
             complimentarono con questi militari stranieri venuti a combattere e morire in
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             Francia . anche Georges Clemenceau, tanto italofobo, riconobbe agli ausiliari
             qualità militari sebbene lavoratori. Il suo giornale, « L’Homme Libre », pubblicò
             un articolo il 28 febbraio 1918 che insisté sul fatto che « l’aiuto italiano fosse
             stato stimato dagli uomini, al suo giusto valore » e simbolizzasse « la fraternità
             d’armi totale tra le due armate francese e italiana. […] Noi tutti, qui, abbiamo a
             cuore di manifestare con la nostra attitudine, il rispetto ai nostri fratelli latini mo-
             strando quanto siamo felici del concorso prezioso che l’Italia presta alla Francia,
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             in queste circonstanze » . Dal canto suo, pétain rese un bell’omaggio al generale
             alberico albricci nel suo ordine del giorno del 5 febbraio 1919 : «Signor genera-
             le, nel momento in cui sta per tornare in Italia, tengo a esprimervi la soddisfazio-
             ne che ho provato nell’avere sotto i miei ordini il II corpo d’armata italiano. […]
             Sapevo di poter chiedere molto a truppe di questo valore. […] a nome dell’e-
             sercito francese, la ringrazio. Saluto le vostre gloriose bandiere. Saluto anche i
             vostri eroi caduti sul campo dell’onore. La Francia onorerà di uno stesso culto
             tutti coloro che sono caduti sul suo suolo per la più nobile delle cause. L’Italia


             40  SHD/GR, 16 N 2784/49/ouvriers italiens.
             41  Loucheur a Mazza, 7 febbraio 1919, aUSSME, F 3-103/5, MMIF e F 3-120/3.
                                          e
             42  BERTHEMET (Capitaine), Le 2  corps d’armée italien…, op. cit., p. 174.
             43  Les travailleurs italiens sur le front français, « L’Homme Libre », 28 febbraio 1918, pri-
                 ma pagina.
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