Page 41 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             corpo raggiunse la palude di Sissone dove fu bloccato alcune settimane. Bisognò
             aspettare il ripiegamento precipitoso dell’esercito tedesco all’inizio di novembre
             (dopo l’apertura di negoziazioni e l’abdicazione di Guglielmo II) per vedere gli
             italiani (e gli alleati) avanzare a gran velocità prima della firma dell’armistizio
             per liberare quanto più territorio possibile. Così nel 11 novembre, il II CaI entrò
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             nella città di Rocroi mentre alcune unità italiane erano alla frontiera belga . Là
             ancora, lo sforzo italiano fu notevole. Da settembre a novembre, le perdite non
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             furono poche, con 500 caduti, 2250 feriti e più di 2000 gasati .
                In definitiva, secondo i dati ufficiali, le perdite italiani furono gravi, oltre 15
             000 uomini di cui 4 500 caduti. aggiungendo 600 morti inumati in una ventina
             di cimiteri francesi, furono 5000 militari italiani che morirono in terra di Francia,
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             e questi 5000 divennero i nuovi martiri della guerra .
                Quanto all’areonautica, il XVIII gruppo da bombardamento, che arrivò in
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             Francia nel gennaio 1918 con tre squadriglie (3 , 14  e 15 ), fu integrato nella 11
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             Squadra francese, basata a ochez poi a Chernizey, nell’ est della Francia. In tota-
             le, il gruppo eseguì 68 missioni, sganciò 100 tonnellate di bombe su campi d’a-
             viazione (Metz, Ville-aux-Bois, Saint-Rémy-le-petit, Stenay), su stazioni (Metz,
             Thionville, Montcornet, Laon, Hirson, asfeld, atthies, la Maison Bleue, Fismes,
             amifontaine, Soissons, Fère-en-Tardenois, Braine, amagne, Lucquy, Craonne,
             Bazoches, Chambley, Conflans, Longuyon, audun-le-Roman) e su città (Sois-
             sons, San Quintino e Laon) . In effetti, il bilancio fu onorevole e apprezzato dal
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             comando francese.
                Così, fanti e aviatori avevano fatto una bella guerra. Molti francesi se ne
             rendevano conto mentre nello stesso tempo, dimenticavano a poco a poco i loro
             pregiudizi negativi rispetto ai lavoratori.
                Le TaIF erano in effetti sulla linea del fronte e gli ausiliari subivano anche
             loro le offensive tedesche, senza fermare i lavori di difesa. Da parte loro, i mili-
             tari delle CoMI, sebbene nelle retrovie, lavoravano molto bene nelle fabbriche
             d’armi oppure sui campi dell’areonautica oppure nelle stazioni caricando e sca-
             ricando i treni. E molti francesi divennero felici di vivere a fianco di questi tran-
             salpini sorridenti, di buon umore, cantando e ballando bene, tutto ciò che nutriva



             34  GaRIBaLDI RICCIoTTI, Fronte francese…, op. cit., pp. 75-114 e 136-146.
             35  RoCHaT GIoRGIo, « Les Italiens dans la deuxième Marne », cit., p. 230. pITTaLU-
                 Ga VITToRIo EMaNUELE, In Italia, in Francia…, op. cit., p. 195.
             36  MINISTERo DELLa DIFESa, L’esercito italiano…, 7-2 (narrazione), op. cit., p. 218,
                 n. 2 ; CoNSoCIazIoNE TURISTICa ITaLIaNa, Sui campi di battaglia…, op. cit.,
                 p. 44. paU BEaTRIX, Le transfert de corps des militaires de la Grande Guerre. Étude
                 comparée France-Italie, 1914-1939, tesi di dottorato di ricerca sotto la direzione del pro-
                 fessore Jean-Charles Jauffret, Montpellier 3, 2004, 966 p.
             37  MINISTERo DELLa DIFESa, L’esercito italiano…, 7-2 (narrazione), op. cit., pp. 26-
                 27, n. 1.
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