Page 44 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 44
44 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
può essere fiera del generale albricci e delle truppe che, ai suoi ordini, hanno
44
combattuto vittoriosamente sul suolo francese » . Ma la cosa più significativa fu
il discorso in italiano del presidente poincaré, il 26 agosto 1918, quando visitò
il II CaI a riposo. poincaré decorò peppino Garibaldi, i generali alberico al-
bricci, Vittorio Emanuele pittaluga e Giovanni Beruto e disse : « Signori, voglio
esprimervi oggi i ringraziamenti e le felicitazioni della Francia. Molte settimane
sono già trascorse dacchè fate la guerra sul suo territorio, e a fianco dei vostri
compagni delle armate alleate avete gareggiato con loro in ardore e in coraggio.
Il vostro sangue è stato sparso sulla terra francese come il sangue francese sulla
terra italiana. […] L’Italia la difendete [in Francia] in questi boschi più freschi
dei vostri sotto questo cielo più pàllido del vostro. La Francia la difendiamo sui
45
fianchi delle vostre montagne [in Italia] » .
al livello dei soldati, i poilus riconobbero il coraggio degli italiani nel com-
battimento. Un zuavo dichiarò, alla fine di luglio 1918 : « Non è più permesso
di prendere in giro i nostri macaronis [sic] perché sono stati molto chic e hanno
resistito e contrattaccato nonostante un marmitage (bombardamento) inaudito.
a
46
Tutto spariva nel fumo, era spaventoso » . Un altro poilu, della 14 divisione
francese, scrisse alla madre : « abbiamo sostituito gli italiani che si sono fatti
uccidere da valorosi. Ho visto con i miei occhi, come hanno sostenuto la linea
del fronte fino al nostro arrivo » .
47
L’immagine dei militari italiani fu anche valorizzata grazie a numerose foto
pubblicate nella stampa francese e italiana. Su questo punto, il ruolo dei fotografi
o
militari del 8 reggimento del Genio del II CaI fu decisivo. Fecero ritratti dei
capi (Diaz, albricci, Beruto, pittaluga, Clemenceau, Foch, pétan, poincaré), mo-
strarono il campo di battaglia (Bligny, Soupir, lo Chemin des Dames), e poincaré
che decora il 26 agosto i generali del II CaI. Esaltarono la disciplina dei soldati
italiani che attraversavano in ordine paesi francesi, che mangiavano il rancio,
che montavano la guardia in trincea. Rincuorarono l’opinione fotografando il
loro armamento (mitragliatrice, canonni da 149), un prigioniero tedesco, un ae-
48
reo e un carro armato distrutti . Tutto questo per fare dimenticare Caporetto e
provare che il soldato italiano, di cui la divisa e elmetto assomigliavano a quelli
44 pétain a albricci, GQG, 5 febbraio 1919, aUSSME, F 3-121/3.
45 « Il Corriere della Sera », 27 agosto 1918. HEYRIES HUBERT, Francesi e italiani in
terra di Francia durante la Grande Guerra, in Il soldato, la guerra e il rischio di morire, a
cura di Nicola Labanca e Giorgio Rochat, Unicopli, Milano, 2006, p. 149.
46 CP del 3 reggimento bis dei zuavi, 23 luglio 1918, settore di Reims, lettere, 18, 19, 20 e
o
21 luglio 1918, SGD/GR, 16 N 1415, Cp, V armata.
a
47 Un soldato a sua madre, Cp 14 DIF, 30 luglio 1918, lettere, 26, 27 e 28 luglio 1918,
a
SHD/GR, 16 N 1415, Cp, V armata.
a
48 archivio Fotografico-USSME, 49-53, 429 e 429/113-26. HEYRIES HUBERT, Les tra-
vailleurs militaires…, op. cit., pp. 127-128.