Page 45 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 45

I SeSSIone - FrontI del conFlItto                                    45



             francesi, era un ottimo combattente.
                D’altra parte, il discorso della stampa dei due paesi trasfigurò il combattente
             italiano in eroe. Gustave Hervé, il 19 aprile 1918, chiamò gli italiani « poilus »,
                                                          49
             in prima pagina del suo giornale, « La Victoire » , parola che i giornali italiani
             diffusero perché era un onore per loro. Il 23 aprile 1918, « Le petit parisien »
             citò la dichiarazione francofila di un ufficiale d’intendenza italiano a Clemen-
             ceau, all’arrivo del II CaI in Francia, lusingando l’amor proprio dei francesi e
             evocando un passato di amicizia tra i due popoli  : « I nostri soldati daranno do-
             mani la risposta, cadendo per la Francia, e per le due patrie. Noi non avremo mai
             abbastanza pagato il nostro debito per Magenta [nel 1859]. Non si farà mai abba-
             stanza per la Francia, liberatrice dell’Italia e custode della libertà del mondo » .
                                                                                  50
             all’ora della vittoria, « La Victoire », « L’Homme Libre », « Le petit parisien »
             resero omaggio il 18 luglio 1918 al valore e all’eroismo delle truppe italiani a
             Bligny. Furono anche girati documentari con le autorità francesi in visita alle
             truppe italiane a riposo, nelle retrovie.
                Su un altro piano, le occasioni di ritrovarsi per commemorare insieme eventi
             nazionali non furono poche. Così, francesi e italiani festeggiarono insieme il 14
             luglio 1918 e il 20 settembre 1918, e anche il 2 giugno 1918, festa dello Statuto
             e anche festa della morte di Garibaldi, eroe dei due paesi, e i cui nipoti erano
             al fronte . La visita ufficiale di Vittorio-Emanuele III in Francia dal 19 al 23
                     51
             dicembre 1918 fu senza dubbio l’acme di questa amicizia ritrovata nel popolo
             e nella stampa (« Le petit Journal », « L’Homme Libre », « Le Miroir », « L’Il-
             lustration », anche « L’action française » xenofobo e italofobo). Nell’ ambiente
             politico, persino Clemenceau, sebbene notorio italofobo, l’abbiamo visto, parlò
             di « amicizia profonda per l’Italia, amicizia di un cuore che non aveva mai tra-
             dito » . E nell’ ambiente militare, il generale Henri Mordacq, capo del gabinetto
                   52
             militare di Clemenceau, si ricordò che durante la cena ufficiale dato al palazzo
             « de l’Elysée », «  ci si sentì veramente tra amici » .
                                                          53
                In questi condizioni, nell’immediato dopo guerra, le commemorazioni uffi-
             ciali permisero di celebrare la fratellanza franco-italiana al crocevia della memo-


             49  Les Italiens arrivent, « La Victoire », 19 aprile1918, prima pagina.
             50  Nous ne ferons jamais assez pour la France, Rome 22 avril, « Le petit parisien », 23
                 aprile 1918, p. 8.
                                                                                   o
             51   Lettere dei comandanti degli XII, XVI, XVII nucleo delle TaIF al comandante del 4
                 gruppo delle TaIF, 3 giugno 1918, aUSSME, E 3-205/1. HEYRIES HUBERT, Les tra-
                 vailleurs militaires…, op. cit., pp. 124-125.
             52  LE MoaL FRÉDÉRIC, Victor-Emmanuel III. Un roi face à Mussolini, perrin, parigi,
                 2015, p. 260. CRESpI SILVIo, alla difesa d’Italia in guerra e a Versailles (diario 1917-
                 1919), Mondadori, Milano, 1938, p. 227.
             53  MoRDaCQ HENRI, Le ministère Clemenceau, journal d’un témoin, t. III : « Novembre
                 1918-juin 1919 », plon, parigi, 1931, p. 55.
   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50