Page 39 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 39

I SeSSIone - FrontI del conFlItto                                    39



                Il  17  giugno  1918,  a  Bligny,  nel  settore  dell’ardre,  a  pochi  chilometri  di
             Reims, il II CaI occupò una posizione altamente strategica, prova della fiducia
                                             a
             del GQG. Sotto il comando della V armata (generale Edmond Buat, poi gene-
             rale Henri Berthelot fin dal 4 luglio), tra il 5° corpo d’armata francese a sinistra
             e il 1° corpo coloniale francese a destra, l’unità si trovava a est della « sacca di
             Château-Thierry », dove, alla fine di maggio, c’era stato uno sfondamento tede-
             sco fino alla Marna. Là, a Bligny, in caso di offensiva nemica, il II CaI doveva
             resistere ad ogni costo perché, a ovest, dall’altra parte della «sacca», il generale
             Mangin doveva attaccare il 18 luglio il fianco destro dei tedeschi per obbligarli
             a tornare in dietro e a lasciare la Marna. In questi condizioni, a metà di luglio,
                                                                         o
                                                                   o
                                a
             albricci sistemò la 3  divisione a destra (brigate Napoli–75  e 76  reggimenti
                                                     o
                                         o
             di fanteria (RF)– e Salerno–89  e 90  RF–, 4  artiglieria da campagna, XL bata-
                                              o
             glione del genio, 148  compagnia telegrafisti, e quattro compagnie mitraglieri,
                                 a
                                                                                  o
             generale pittaluga), e l’8  a sinistra (brigate Brescia–19  e 20  RF– e alpi–51  e
                                   a
                                                                   o
                                                              o
                o
             52  RF–, 10  d’artiglieria da campagna, XXV bataglione del genio, 808  com-
                                                                              a
                        o
             pagnia telegrafista, e quattro compagnie mitragliatrice, generale Beruto), aldilà
             e aldiqua dell’ardre, con il II reparto d’assalto. Furono così in prima linea, 12
             battaglioni (brigata alpi) con un battaglione francese, il I/408 sul colle di Bligny,
             a 200 metri di altezza, mentre gli altri battaglioni furono sistemati in profondità
             (secondo la strategia elastica di pétain) su una seconda linea di difesa tra il bo-
             sco d’Écueil, la quota 265 e il bosco di Courton. E per ovviare la vulnerabilità
             della zona di collegamento tra il II CaI e i corpi francesi, 138 cannoni francesi
             rinforzarono la posizione e la 120  divisione francese, messa sotto il comando
                                            a
                                                         a
             del generale albricci, fu posizionata dietro la 8  divisione, in riserva. Inoltre,
             due squadriglie francesi di ricognizione, una compagnia aerostieri e una sezione
             foto-aero sostenevano la difesa italiana nell’aria.
                Nella notte del 14-15 luglio, mentre la 8  divisione faceva il cambio dei suoi
                                                    a
             battaglioni in prima linea, i tedeschi attaccarono il settore con bombardamento
             a gas e con carri armati. Il 10° artiglieria subì gravi perdite (33 cannoni « 75 »
                                                                          a
             su 40) ma il nemico sfondò il I/408 francese e il II/51 italiano. La 8  divisione
             dovette fare allora un ripiegamento tattico e alle 7 della mattina, approfittando di
             uno spazio vuoto tra le due divisioni italiane, i tedeschi arrivarono fino al bosco
             di Courton. oramai, l’esito della battaglia dipendeva dalla resistenza italiana fino
             all’arrivo di rinforzi francesi. Di fatto, gli italiani combatterono con un senso di
             sacrificio insigne. Le ultime unità della 8  divisione contrattaccarono con valore
                                                  a
             per rallentare l’avanzata tedesca, mentre l’artiglieria francese bombardava a tap-
                                                           a
             peto il nemico senza pausa. Nella mattinata, la 120  divisione francese finì per
             arrivare, però la sera del 15 luglio, l’offensiva nemica aveva rovesciato l’intera
                 MaRIo, Le truppe italiane…, op. cit., pp. 93-143 ; MINISTERo DELLa DIFESa,
                 L’esercito italiano…, 7-2 (narrazione), op. cit., pp. 59-115.
   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43   44