Page 382 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             siderato revisionista, uno Stato deve anche essere percepito come pronto a uti-
             lizzare la forza per modificare l’ordine e sostituire i valori e i principi dominanti
             con dei nuovi. 25
                Infine, dalla mancata corrispondenza tra i rapporti di forza reali e il prestigio
             degli Stati con la presenza di un elevato grado di polarizzazione ideologica, in
             caso di sfida aperta da parte di una o più potenze può derivare la condizione della
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             “quasi legittimità” .
                Un principio di legittimità, quando gode del rispetto ai soggetti cui si rivolge,
             permette di liberare il potere e quanti vi sono sottoposti da un sentimento di reci-
             proca diffidenza trasformando un rapporto coercitivo in consensuale. Viceversa,
             ogni qualvolta un ordine politico, sia interno che internazionale, assiste alla crisi
             del principio di legittimità su cui si fonda, riemerge la paura e, con essa, la proba-
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             bilità concreta dell’anarchia e della guerra civile . Ferrero sottolinea, infatti, che
             quando i principi di legittimità «invecchiano, o decadono, o sono distrutti, o si
             confondono, il panico si impadronisce dello spirito di quelli che comandano e di
             quelli che obbediscono, le loro idee si confondono, i sentimenti si pervertiscono
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             (sic) in ogni città e tra le città scoppia la guerra» . In alcune fasi storiche tale
             condizione caratterizza la dimensione internazionale causando quelle “catastrofi
             della quasi-legittimità”  che contrappongono gli Stati che combattono in nome
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             di principi contrastanti e che vedono nel loro antagonista un nemico assoluto
             contro cui non solo è necessario, ma può sembrare doveroso, utilizzare qualsiasi
             mezzo a disposizione.

             3. L’origine della “crisi dei vent’anni”: il 1918
                all’inizio del 1918 l’esito della Grande guerra appariva ancora incerto. La
             Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa aveva siglato la pace di Brest-
             Litovsk (3 marzo) con gli Imperi centrali e la Germania aveva lanciato un’offen-
             siva sul fronte occidentale con cui si era attestata a cento chilometri da parigi (21
                             30
             marzo – 5 agosto) .





             25  aRNoLD WoLFERS, Discord and collaboration. Essays on international politics, The Johns
                 Hopkins University press, Baltimore, 1962; SCHWELLER RaNDaLL, Bandwagoning for
                 profit. Bringing the revisionist state back in, in “International Security”, 19, 1, 1994, pp. 72-
                 107.
             26  Ferrero, op. cit., pp. 267-285.
             27  Ivi, p. 62.
             28  Ivi, p. 171.
             29  Ivi, pp. 289-340.
             30  GENTILE EMILIo, L’apocalisse della modernità, Mondadori, Milano, 2008, p. 4.
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