Page 390 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             tengono alla Francia e alla Gran Bretagna.”  Questo ci fa capire che, pur se tali
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             non erano sicuramente i motivi decisivi per l’intervento del 1915, gli eventuali
             aspetti coloniali della guerra erano già nei pensieri del governo in quel momento.
             Infatti, i primi contatti con gli inglesi sull’argomento del Asia Minore e la guer-
             ra risalgono addirittura all’agosto del 1914, quando l’ambasciatore Guglielmo
             Imperiali parlava con Sir Edward Grey, ministro degli esteri britannico, di una
             possibile sfera di influenza italiana nella parte sud-ovest della Turchia.  Infatti
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             già l’interesse italiano nell’Asia Minore si notava fortemente negli anni subito
             prima della guerra: tra il 1912 ed il 1914, quando industriali e finanzieri italiani
             lavoravano intensamente per sviluppare i loro investimenti nell’impero Ottoma-
             no e il Mediterraneo orientale diventava un’area molto importante delle politica
             estera italiana -come peraltro si capisce dalla decisione di occupare le isole del
             Dodecaneso.  Queste aspettative non sarebbero state facilmente conciliabili con
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             gli obiettivi dei nuovi alleati – soprattutto la Russia e la Francia. Infatti, già l’In-
             tesa era alle prese con le pesantissime divergenze di opinione e obiettivi tra i suoi
             aderenti. L’aggiunto dell’Italia non faceva altro che complicare ulteriormente
             la pianificazione politico-strategica dell’Intesa anche se ovviamente sul piano
             militare era di enorme utilità. 7
                Con il prolungamento della guerra oltre le aspettative iniziali e visto il pesan-
             tissimo costo d’uomini e materiali, le aspirazioni territoriali di tanti cominciaro-
             no a crescere. Nel 1917 troviamo parecchi esempi d’iniziative mirate in un modo
             o nell’ altro ad indirizzare l’Italia verso una politica più aggressive ed espansio-
             nista in ambito coloniale ma, soprattutto, nel mediterraneo orientale. Nel mar-
             zo di quell’anno il Barone Leopoldo Franchetti scriveva al governo elaborando
             una larga visione degli obiettivi di guerra che avrebbero voluto vedersi adottati
             dall’Italia, in una lettera firmata da ben 335 persone. Il gruppo comprendeva
             tanti senatori e deputati insieme a figure nazionali come Ernesto Artom, Luigi



             4   agreement between France, Russia, Great Britain and Italy. Signed in London april 26,
                 1915. His Majesty’s Stationery office, Londra, 1915.
             5   archivio Centrale dello Stato [aCS] archivio Salandra f. 17: Di San Giuliano a Imperiali,
                                            ,
                 11 agosto 1914, Urgente n. 892. E’ inoltre significativo notare che in questo messaggio, Di
                 San Giuliano concedeva che ‘la Dalmazia è fuori dei confine geografici d’Italia’. Sull’evolu-
                 zione della politica italiana verso i Balcani, vedi CaCCaMo FRaNCESCo, “Italy, the
                 adriatic and the Balkans: From the Great War to the Eve of the peace Conference” in WIL-
                 CoX VaNDa, Italy in the Era of the Great War, Brill, Leiden, 2018.
             6   PETRICIoLI MaRTa. L’Italia in asia Minore. Equilibrio mediterraneo e ambizioni
                 imperialiste alla vigilia della prima guerra mondiale, Sansoni, Firenze, 1983. Per il con-
                 testo più ampio, MoNINa, GIaNCaRLo, Il Consenso Coloniale: Le Società Geografiche
                 e l’Istituto Coloniale Italiano: 1896-1914, Carocci, Roma, 2002.
             7   per i problemi dell’Intesa e gli argomenti riguardanti il suo funzionamento, vedi GRE-
                 ENHaLGH ELIzaBETH, Victory Through Coalition: Britain and France During the
                 First World War. Cambridge University press, Cambridge, 2005;
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