Page 52 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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52 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
portò cambiamenti e soltanto all’inizio di marzo si registrarono azioni di una
qualche importanza, ma pur sempre limitate. In aprile in questo settore anche i
reparti italiani del generale Ernesto Mombelli furono impegnati in azioni offen-
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sive, soprattutto piccoli colpi di mano, che risultano però senza risultato. Non
vi sono grandi differenze in questa fase tra l’atteggiamento dei due schieramenti
e soltanto l’arrivo dell’estate e di un nuovo comandante per le truppe alleate la
situazione iniziò a mutare.
per quanto riguarda la prospettiva italiana più interessanti appaiono gli svi-
luppi nel settore albanese. Qui, con il nuovo anno, gli austriaci avevano iniziato
una serie azioni di disturbo ma a causa delle difficili condizioni atmosferiche
si erano dovuti limitare a tenere sotto pressione le linee italiane facendo ampio
ricorso all’artiglieria. Molto più interessanti appaiono gli sviluppi sul piano po-
litico dovuti all’azione dei francesi nella città di Korçë, mentre fallì l’ennesima
proposta italiana per la creazione di un collegamento tra le forze schierate in
albania e la 35ª Divisione sul fronte macedone, a cui abilmente si opposero i
francesi che anzi provarono ad inserire nelle discussioni il posizionamento di
un reparto greco che non poteva che essere osteggiato dagli italiani. a coprire
il punto di congiunzione tra il XVI Corpo italiano e l’armata d’oriente sarebbe
infine stato destinato uno speciale raggruppamento francese, incaricato anche di
tenere la zona di Korçë. In primavera si fecero frequenti i rapporti tra il comando
italiano in albania, retto dal generale Ferrero, e gli alleati schierati in Macedo-
nia. per la prima volta apparve possibile organizzare un’offensiva congiunta,
che si sarebbe poi realizzata nel mese di maggio e che costrinse gli austriaci a
ripiegare rendendo possibile anche una riduzione della lunghezza del fronte di
quasi 40 Km. 4
Vista la situazione, il generale Ferrero era intenzionato ad avanzare e ad occu-
pare Berat, anche al fine di bilanciare gli apparenti successi francesi. Il 17 giugno
il nuovo capo di Stato Maggiore italiano, generale armando Diaz, acconsentì
alle richieste di Ferrero, pur precisando che il fulcro della presenza italiana in
albania doveva rimanere la difesa di Valona e che non c’era da aspettarsi alcun
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tipo di aiuto dall’Italia. Questo elemento fu determinante e costrinse Ferrero
a considerare con attenzione qualsiasi nuova mossa e soprattutto lo obbligò a
confrontarsi sempre con l’ingombrante presenza francese in un’area che almeno
in teoria risultava essere di esclusivo interesse italiano. Ferrero si oppose ad
esempio alla proposta di un’offensiva francese su Elbasan avendo a tal propo-
rialismo italiano, Carocci, Roma 2017, pp. 64-94.
3 L’esercito italiano nella Grande Guerra (1915-1918), vol. VII Le operazioni fuori dal territo-
rio nazionale. albania, Macedonia, Medio oriente, Tomo 3°, Ministero della Guerra – Ufficio
Storico, Roma 1927, p. 283.
4 Vagnini, L’Italia e i Balcani nella Grande Guerra, cit., p. 92.
5 L’esercito italiano nella Grande Guerra (1915-1918), cit., p. 108.