Page 57 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Conclusioni
Mentre le forze alleate avanzavano quasi incontrastate attraverso l’albania,
la Serbia e la Bulgaria già si intravedevano i contrasti tra alleati per il futuro
della regione balcanica, che sarebbero poi emersi in tutta la loro gravità durante
la Conferenza della pace di parigi. Nella seconda settimana di ottobre i serbi
riconquistarono Leskovac e Niš, per giungere poi all’inizio di novembre a Bel-
grado. Le forze alleate erano dunque schierate lungo il Danubio. L’11 novembre
la Romania riprese le ostilità. Franchet d’Espèrey obbligò a questo punto gli
ungheresi a siglare un armistizio il 13 novembre, che ignorando quanto disposto
sul fronte italiano il 3 novembre, sembrava giustificare tutti i timori italiani per
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le mire francesi nei Balcani.
In conclusione, nel 1918 il settore balcanico e in particolare il fronte mace-
done furono il primo settore in cui si concretizzò la vittoria degli alleati, una
vittoria dal profondo impatto strategico che portò direttamente alla caduta della
Bulgaria e dell’Impero ottomano, alla ripresa delle ostilità della Romania e aprì
alle future dispute sulla sistemazione della regione nel dopoguerra. Come affer-
mato sin dalle prime righe di questo breve contributo, il conflitto iniziò a chiu-
dersi proprio lì dove si era aperto, in quei Balcani che ancora molto avrebbero
avuto da dire nella tragica storia d’Europa. Meno noto al grande pubblico del
fronte occidentale, quello balcanico, in tutte le sue forme e nelle diverse fasi, ha
rappresentato il teatro di un complesso scontro, non solo tra i tanti paesi in guerra
sui due fronti contrapposti, ma anche per le ampie e spesso contrastanti ambizio-
ni all’interno dello stesso schieramento alleato, assumendo con ciò un più ampio
valore, non solo sul piano strettamente militare ma anche a livello politico e
diplomatico; ancora una volta i Balcani si dimostrarono complessi, difficili e per
nulla ovvi, per ciò stesso molto più interessanti a parere di chi scrive rispetto a
fronti ben più vasti e conosciuti.
18 Sulla questione vedi anche Vagnini alessandro, Ungheria. La costruzione dell’Europa di
Versailles, Carocci, Roma 2015, pp. 16-18.