Page 75 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             Il congresso di Roma e le nazionalità oppresse



             Prof. Andrea CArteny       1




                l 1918 è l’anno della vittoria: ma la svolta
             I della guerra, prospettatasi nel 1917, si rea-
             lizza soltanto con la combinazione di una serie
             di fattori: per l’Italia, che anche dopo Caporetto
             sostiene con il proprio fronte orientale lo scon-
             tro con l’austria-Ungheria, un fattore determi-
             nante sono le “nazionalità oppresse” dal regime
             asburgico. Nel contributo dell’anno precedente,
             relativo al 1917, è stato affrontato questo tema
             con l’articolazione di tutti i presupposti ideo-
                                                                      2
             logici storico-contestuali alla politica italiana delle nazionalità.  Qui si intende
             focalizzare con maggiori dettagli proprio il principale frutto della politica delle
             nazionalità, il “patto di Roma”, risultato del congresso tenutosi nella capitale
             italiana nella primavera del 1918, con cui l’Italia canalizza le energie anti-asbur-
             giche interne all’impero per organizzarle contro il proprio stesso paese. 3
                È comunque da sottolineare come fino al ’17, a parigi come a Londra, a Wa-
             shington come anche a Roma, i governi considerano la monarchia danubiana
             come il cardine geopolitico di stabilità per l’Europa centrale e sud-orientale.
             L’Italia, insieme alle altre potenze dell’Intesa, matura solo durante il conflitto la
             consapevolezza di come le “nazionalità” asburgiche non austro-ungariche co-
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             stituiscano un fattore di reale debolezza per l’Impero:  si tratta potenzialmente
             di tutte le nazionalità non dominanti – italiani, polacchi e slavi orientali, cechi
             e slovacchi, slavi meridionali e romeni – presenti all’interno delle istituzioni
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             asburgiche più solide, in primis l’esercito.  In seguito, però, Roma avrebbe por-

             1   professore di Storia delle Relazioni Internazionali presso La Sapienza Un. di Roma.
             2   CaRTENY aNDREa, Il 1917. Il ruolo delle nazionalità, in aa.VV., Il 1917. L’anno della
                 svolta, atti del Congresso di Studi Storici Internazionali, CaSD-SMD, Roma, 2018.
             3   aMENDoLa GIoVaNNI, BoRGESE GIUSEppE a., oJETTI UGo, ToRRE aNDREa, Il
                 patto di Roma, Quaderni della “Voce”, Firenze, 1919.
             4   cornWall MarK, The undermining of austria-Hungary. The battle for heats and minds,
                 Macmillan, New York, 2000.
             5   DEÁK ISTVÁN, Gli ufficiali della monarchia asburgica: oltre il nazionalismo, LEG-Libreria
                 Editrice Goriziana, Gorizia, 1994 e 2003 (Beyond Nationalism. a Social and political Histo-
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                 ry of the Habsburg officer Corps, 1848-1918, oxford University press, New York, 1990).
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