Page 76 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             tato avanti una forte azione politica e militare destinata a dare contro Vienna il
             “colpo di grazia”, perseguendo una “politica delle nazionalità” capace di minare
             dall’interno l’Impero asburgico. 6

             Le nazionalità senza Stato
                Un’azione politica di rivendicazione dei diritti delle nazionalità senza Stato
             si era già profilata fin dagli anni precedenti lo scoppio del conflitto, ad opera
             del giornalista ed attivista francese Jean pélissier e dell’esiliato lituano Juozas
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             paršaitis, conosciuto con il nome di Jean Gabrys.  Fin dal 1912, con la promozio-
             ne del Congrès Universel des Nationalités, avevano lanciato una struttura, l’Offi-
             ce Central des Nationalités, in seguito noto anche come Union des Nationalités,
             per la diffusione di informazioni e il coordinamento delle attività di differenti
             movimenti  di  popoli  e  nazionalità  oppresse,  dall’Europa  occidentale  all’asia
             (catalani e baschi dalla Spagna, irlandesi, egiziani e indiani dall’Impero britan-
             nico, lituani e lettoni dalla Russia, cechi e serbi dall’austria-Ungheria, etc.), e
             avrebbero fino al 1919 promosso meeting, conferenze e congressi delle naziona-
             lità. Facevano inoltre opera di informazione e propaganda sulle condizioni delle
             nazionalità con la rivista Annales des Nationalités, pubblicata come bollettino
             (Bulletin de l’Union des Nationalités) dal segretariato dell’organizzazione (nel
             1916 con sede alla Villa Messidor di Chemin de l’Elysée, a Lausanne-ouchy).
             L’iniziativa più nota si tiene proprio nel 1916 quando, in assenza di pélissier,
             Gabrys porta a Losanna – insieme al suo bureau di informazione lituana – l’Of-
             fice Central e organizza la Troisième Conférence des Nationalités, nota anche
             come 3rd Congress of Oppressed Peoples. Con l’impostazione pacifista marcata
             dalla presidenza del belga paul otlet, il congresso si rivela ben presto di ap-
             proccio filotedesco ed antirusso. L’organizzazione dell’Union des Nationalités,
             con il sostanziale sostegno tedesco infatti, permette la partecipazione di circa
             tremila partecipanti, tra cui moltissimi delegati provenienti dall’Impero russo
             (tatari, kirghisi, persiani, una folta delegazione di lituani, arrivati dal paese sotto
             occupazione tedesca), ed ha come risultato documenti di una certa eco, come il
             memorandum lituano a Woodrow Wilson, e le prime dichiarazioni per una piena
             indipendenza della Finlandia, della polonia e della Lituania. Naturalmente, come
             nel caso lituano, il supporto tedesco si sarebbe rivelato più contingente che stra-
             tegico, soprattutto in funzione degli interessi tedeschi del momento, attraverso
             Jean Gabrys, il principale organizzatore del congresso e legato a quegli ambienti
             di propaganda tedesca che contro l’impero zarista danno grande eco alle rivendi-
             cazioni di autodeterminazione delle nazionalità oppresse in Russia, almeno fino

             6   Valiani leo, La dissoluzione dell’austria-Ungheria, Il Saggiatore, Milano, 1966.
             7   Watson D.R., Jean pélissier and the office Central des Nationalités, 1912-1919, in The En-
                 glish Historical Review, Vol. 110, n. 439, oxford University press, oxford, November 1995.
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