Page 78 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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78 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
avvicendamenti che avvengono nell’autunno 1916 alla testa dell’Impero asbur-
gico segnano in qualche modo una svolta anche nella gestione delle nazionalità
austro-ungariche. L’imperatore Carlo si espone, fin dall’inizio, per un approccio
in qualche modo più moderno: assumeva infatti il controllo della conduzione
bellica con una minore attenzione verso le formalità militare e una maggiore
sensibilità verso le prospettive di pace, liberando i leader nazionalisti cechi con i
decreti di amnistia della primavera del 1917. Secondo il comando tedesco, però,
proprio questi gesti di distensione verso le nazionalità interne sarebbero causa
del crollo morale delle truppe leali imperial-regie, e dunque parte in causa del
tradimento dei soldati della XIX divisione sul fronte italiano, nel luglio, e del
tradimento di Carzano, nel settembre. 12
Nel settembre 1917, poi, i fatti noti come il cosiddetto “sogno” di Carzano
rivelano le straordinarie possibilità di successo che la propaganda e l’attività
di mobilitazione nazionale antiasburgica poteva raccogliere dietro le linee del
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fronte. In questa zona, infatti, nell’estate del 1915 su iniziativa del gen. Roberto
Brusati le truppe italiane della 1° armata erano penetrate in territorio austriaco:
nelle operazioni che si svolgevano in questa zona, fin dall’autunno, non pochi
soldati austro-ungarici di origine ceca disposti sul fronte italiano caduti prigio-
nieri rivelavano sentimenti di simpatia per la causa italiana o passavano le linee
per disertare. Le informazioni da questi fornite erano risultate naturalmente pre-
ziose e il comando aveva preso l’iniziativa di lanciare al di là delle linee nemi-
che volantini in più lingue incitanti alla diserzione, contro il “comune” nemico,
il regime asburgico. La Strafexpedition austro-ungarica aveva poi riportato nel
giugno 1916 sotto controllo imperial-regio la Valsugana, lasciando disposte sul
terreno alcune unità con soldati di nazionalità slava.
In questo contesto il comandante del V battaglione del 1° reggimento bosnia-
co del settore di Carzano, ten. Ljudevik pivko, sloveno e di sentimenti antiasbur-
gici, fin dall’estate del 1917 inizia a fornire preziose informazioni sulle retrovie
e le forze schierate dall’esercito imperial-regio, sulla base delle quali un colpo di
mano veniva concordato con il corrispondente ufficiale italiano, il magg. Cesare
Finzi, capo dell’Ufficio informazioni della 1° armata e conoscitore della lingua
tedesca. Si pianifica infatti – insieme con la diserzione di un nucleo di soldati agli
ordini del ten. pivko – la penetrazione in Valsugana dei soldati italiani (presenti
numerosi nell’area a differenza degli austro-ungarici), in un’azione che avreb-
Ministero della Difesa-CISM, Roma, 2013.
12 craig gordon a., The World War I alliance of the Central powers in Retrospect: The
Military Cohesion of the alliance, in The Journal of Modern History, Vol. 37, No. 3, Septem-
ber 1965.
13 Pettorelli lalatta cesare, L’occasione perduta. Carzano 1917, Mursia, Milano,
1967 e 2007; PiVKo LJUDEVIK, Carzano 1917. abbiamo vinto l’austria-Ungheria, LEG-
Libreria Editrice Goriziana, Gorizia, 2017.