Page 83 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             jugoslava. a ciò è affiancata l’idea che il compimento dell’unità nazionale italia-
             na sia un interesse vitale degli jugoslavi, che inoltre dichiarano che la liberazione
             del mar adriatico e la sua difesa contro ogni nemico presente e possibile sia im-
             portante per entrambi i popoli, e a cui avrebbero collaborato in maniera amiche-
             vole. L’articolo 7 della dichiarazione postula altresì che alle minoranze incluse
             nelle nuove frontiere di uno Stato “sarà riconosciuto e garantito il rispetto della
             loro lingua, della loro cultura e dei loro interessi morali ed economici”. Facendo
             seguito all’interesse vitale comune e all’idea della “libertà adriatica”, si pro-
             spetta come punto chiave negoziale l’obiettivo comune della risoluzione delle
             controversie territoriali in modi amichevoli, sulla base del principio del rispetto
             delle nazionalità e dei popoli, e il loro diritto a decidere del proprio destino. È
             un documento sufficiente per aprire la strada all’organizzazione di un congresso
             da tenersi a Roma, vincendo le resistenze del Comité francese per le nazionalità
             oppresse e dei deputati transalpini  Jacques Bouillon e Franklin Fournol, che
             tentano invano di portare la sede del congresso a parigi. prima della partenza per
             Roma resta, in Trumbić e tra gli jugoslavi, la consapevolezza della complessità
             del progetto, al punto che la delegazione jugoslava viene composta con attenzio-
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             ne dal primo ministro serbo Nikola pašić .
                Il Congresso di Roma si apre l’8 aprile, in coincidenza con la disputa Cle-
             menceau-Czernin, provocata dal discorso del 2 aprile del ministro imperial-regio
             degli affari esteri ottokar Czernin e dalla adombrata tentazione di negoziare
             una pace separata. L’arrivo delle delegazioni straniere (romena, polacca, ceco-
             slovacca,  jugoslava)  si  realizza  senza  problemi,  garantito  nella  logistica  e  in
             sicurezza dal Comando supremo dell’esercito italiano . L’idea del congresso,
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             accolta dagli ambienti nazionali romani con entusiasmo, vede l’annunciata par-
             tecipazione di numerose istituzioni e associazioni (tra cui il Fascio parlamenta-
             re, la Società Dante Alighieri, Social-democrazia “irrendentista”, Latina Gens),
             di membri del parlamento (i senatori albertini, Della Torre, Volterra, i deputati
             agnelli, Canepa, Di Cesarò, Di Scalea, Federzoni, Martini, Scialoia, Tascia Di


             21  DDI, cit., doc. 491, “Il Ministro presso il Governo serbo une Corfù, Sforza, al Ministro degli
                 Esteri, Sonnino”, T. GaB. 793/38, Corfou, 2 aprile 1918.
             22  archivio Ufficio Storico-Stato Maggiore Esercito (aUSSME), Fondo F-1 – prima Guerra
                 Mondiale, 1915-18, Comando Supremo (vari uffici), Busta 246, fasc. 7, “Rappresentanti na-
                 zionalità appartenenti alla Monarchia a.-U. intervenuti al congresso di Roma (9-10 aprile
                 1918)”, f. 1. Delegazioni: “Romeni: Floresco, Vice presidente della Camera Romana; Miro-
                 nesco, Senatore; Draghicesco: Direttore della “Indipendence Romaine”; Mandresco; Lupu.
                 Czechi-Slovacchi: Benes; Stefanic; Hlavacec; Vesely; ossursky, Rappresentante degli Slo-
                 vacchi d’america. polacchi: Sayda, Rappres. dei polacchi della posnania; Mozelewsky, Rap-
                 pres. del Consiglio Nazionale in Svizzera; zalesky; zmorski, Dep. al Reichstag; Loret. Jugo-
                 Slavi: ante Trumbic, presid. Comitato Jugo-Slavo; Mestrovic; Banianin; Gregorin; Trinastic,
                 Rappres. degli Sloveni; ambresiac, Rappres. degli Slavi della Dobrugia; Gazari: Dalmata;
                 Stoianovic / petrovic: Rappres. della emigrazione Jugo-Slava in Svizzera; Ivimaiestic.”
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