Page 143 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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II Sessione - L’eredità della guerra                                  141




              I reduci nel primo dopoguerra, fra associazionismo,

              eversione politica e assistenza sociale



              di Paolo FORMICONI    1



                  a primitiva struttura della società per
              Lpiù di quattro anni era stata soppressa
              e la vita aveva raggiunto per l’incantesimo
              della  guerra  una  strana  intensità.  Sotto
              quella misteriosa influenza, uomini e donne
              erano  stati  notevolmente  innalzati  al  di
              sopra della morte e della fatica. Non vi era
              stato  nulla  che  fosse  troppo  pesante  da
              sopportare o troppo prezioso per essere
              gettato via. Ma ora l’incantesimo era in-
              franto […]. La visione di un mondo irra-
              diato dal sole, redento dal valore, dove il
              lavoro sarebbe stato minore e maggiore la
              sua ricompensa, dove la giustizia e la libertà
              avrebbero regnato insieme durante secoli
              di pace ininterrotta, quella visione che aveva aleggiato sui campi di battaglia e sorgeva radiosa al
              di là delle trincee tedesche o turche confortando il cuore dei soldati e fortificandone il coraggio
              fu presto sostituita dalla fredda e grigia realtà. Come avrebbe potuto essere diversamente? Per
              quale processo l’uccisione di dieci milioni d’uomini e la distruzione di un terzo di tutti i risparmi
              delle più grandi nazioni del mondo avrebbe potuto farci entrare nell’età dell’oro? 2

              Il ritorno dei reduci, la terra ai contadini e le elezioni del 1919

                 Fra soldati e operai militarizzati, l’Italia aveva mobilitato circa 5 milioni di uo-
              mini fra il 1915 e il 1918. Di questi, oltre il 58% venivano dal mondo contadino,
              che risultò la classe sociale più falciata dalla guerra. Fin dal 1915, ai contadini era
              stata rivolta, a opera dell’allora primo ministro Salandra, una sempre più battente
              propaganda volta a promettere ai combattenti una futura ricompensa per le loro
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              sofferenze. Tale ricompensa, soprattutto nel 1918, era la riforma agraria: la terra


              1  S.Ten. Riserva Selezionata.

              2  CHURCHILL, W., Crisi Mondiale e Grande Guerra. Il Saggiatore, Milano 1968.
              3  Sull’argomento vedi: DI BARTOLO, F., “La terra è dei combattenti”. I programmi di redistribuzione
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