Page 237 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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La crittografia


             le cifranti dalla Francia e/o dalla Svezia; la Germania fornì ‘Enigma’: se-
             condo dichiarazioni di addetti, non appena ricevute, le macchine venivano
             ‘risettate’ dai Servizi italiani che ben sapevano di essere controllati, intercet-
             tati e decodificati dai tedeschi, nonostante l’alleanza per impedire eventuali
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             controlli.  Per la precisione Berlino aveva già fornito durante la guerra di
             Spagna sette cifranti alla Marina delle quali due per  Roma, quattro per l’Uf-
             ficio Cifra della la Missione Navale e una per la Nave Stazionaria italiana
             a Palma de Maiorca. Un’altra cifrante fu consegnata alla sede della Missio-
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             ne Militare in Barcellona, dopo la conquista della città.  Il SIS usò anche
             macchine ‘Enigma’ ma gli inglesi poterono leggere il codice della Marina
             italiana fino all’estate del 1941, quando gli italiani smisero di usare quella
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             macchina cifrante.
                Il SIA ottenne macchine Hagelin dalla Francia e/o dalla Svezia e ‘Enig-
             ma’ dalla Germania.
                Considerando però il ridotto personale, i mezzi a disposizione, le difficol-
             tà nella catena di comando e collegamento con gli organi del Comando Su-




             28  Cfr. Alberto SANTONI, Il primo Ultra Secret: l’influenza delle decrittazioni britanni-
                che nelle operazioni navali della guerra 1914-1918, Milano, 1985; Id., il vero traditore.
                Il ruolo documentato di Ultra nella guerra del Mediterraneo, Milano, 1981, ristampa
                2005; Id., Dalla Stanza ‘40’ a “Ultra”. Intelligence britannico (1914-1945) in Storia
                dello spionaggio a cura di Tomaso Vialardi di Sandigliano e Virgilio Ilari, Biella, 2006,
                p. 69-81; Id., Ultra intelligence e macchine Enigma nella guerra di Spagna. 1936-1939,
                Milano, 2010. Edmond LERVILLE, Les cahiers secrets de la cryptographie: le chif-
                fre dans l’histoire, des histories du chiffre, Monaco, 1972. Anthony CAVE BROWN,
                Bodyguards of lies, Londra, 1976 (tradotto in italiano Una cortina di bugie. Storia dei
                servizi segreti nella seconda guerra mondiale, Milano, 1976). David ALVAREZ, ital-
                ian Diplomatic Cryptanalysis in World War I, in ‘Cryptologia’, gennaio 1996; Id., Axis
                Sigint Collaboration: A Limited Partnership, in ‘Intelligence and national Security’,
                April 1999. Stephen BUDIANSKY, La guerra dei codici. Spie e linguaggi cifrati nella
                seconda guerra mondiale, Milano, 2002. Thaddeus HOLT, The Deceivers. Allied Mili-
                tary Deception in the Second World War, New York, 2004.
             29  Per i dettagli su questa consegna, comprese le matricole delle cifranti,  v. AUSMM, Fon-
                do OMS, b. 2960 e 3078. Cfr. Franco Bargone, L’impegno navale italiano durante la
                guerra civile spagnola (1936-1939), Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1992,
                p.272-275; Mario Donnini, Il Servizio Informazioni Segrete della Marina, in ‘Bollettino
                d’archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare’, anno XII. Giugno 1998, pp. 111-
                133.
             30  Cfr. Hugh Sebag, Il codice Enigma. La battaglia segreta che ha deciso la seconda guer-
                ra mondiale, Milano, 2003, p. 130 e relativa nota n. 5 cap. 10.

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