Page 239 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
P. 239
La crittografia
Per quanto riguarda il SIM, non vi erano moltissimi Centri crittografici
negli Uffici ‘I’ delle Armate. Rodi e Atene erano molto attivi soprattutto per
intercettare il traffico militare inglese in Medio Oriente e quello francese
delle Forze Libere in Medio Oriente ma con un successo alquanto mode-
sto, mentre un ottimo lavoro fu fatto sulle forze armate turche. Il Quartier
Generale della 11^ Armata manteneva buone relazioni con le postazioni
d’intercettazione tedesche che collaboravano nello scambio d’informazioni.
Minime sono le notizie circa questo tipo di impegno delle Forze operanti in
Libia.
Durante la campagna di Russia invece vi erano stati notevoli successi nel
settore delle trasmissioni radio e intercettazioni: interpretazione del traffico
militare, studi sugli ordini di battaglia e decifrazione dei codici usati sui
campi di battaglia. Il lavoro fu svolto solo per un anno ma i risultati furono
ottimi, nonostante le obiettive difficoltà che gli italiani si trovarono a dover
fronteggiare operando in un territorio molto ostile. Fu proprio su quel teatro
di guerra che fu concepita l’idea di costituire l’IRID, Sezione Intercettazione
Radiogoniometria, Interpretazione e Decrittazione (v. sotto).
Nel teatro balcanico il lavoro della Sezione crittografica del SIM ebbe
ottimi risultati perché vi era stata già una grande esperienza sul traffico in
serbo e croato, con buoni interpreti, anche per la relativa semplicità dei ci-
frari usati. Per ragioni geografiche il contatto fra la Sezione Crittografica e
le Sezioni locali presso la 2^ Armata italiana era facile e la migliore. Co-
munque gli italiani sembravano più interessati a intercettare i Cetnici che
non i partigiani di Tito. Il traffico in croato era rimasto di competenza della
Sezione di Roma.
La 6^ Armata in Sicilia preparava la difesa contro gli anglo-americani.
Il colonnello Guido Emer (v. sotto), un noto esperto crittografico militare,
riferì nel consueto interrogatorio al quale fu sottoposto da parte del CSIDIC,
che lì era stato fatto un buon lavoro, anche applicando dei metodi usati dai
tedeschi ma poca attenzione era stata data ai risultati conseguiti perché, a
suo parere, le truppe presenti nell’isola erano in gran parte siciliane con
poca voglia di combattere, con scarsezza di mezzi…comunque da un punto
di vista ‘accademico’ i risultati delle intercettazioni erano pienamente giusti-
ficati. Nonostante quanto era stato scoperto rispetto alla concreta possibilità
di uno sbarco anglo-americano su quelle coste, nessuno nei vertici militari
aveva voluto prendere in considerazione quanto riferito dalla Sezione Crit-
239

