Page 132 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo



                                              in essere dall’Arma aveva conseguito una inedita collaborazione da parte delle vittime
                                              dei soprusi mafiosi che avevano cominciato a riferire agli organi di polizia le malefatte
                                              subite, offrendo ai Carabinieri e alla Magistratura un vantaggio nell’azione di riconquista
                                              del controllo del territorio, sottraendolo progressivamente al dominio mafioso. Pur non
                                              dichiarandolo, sembra possibile dedurre, anche dalle strategie che porterà avanti ai tempi
                                              sia del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria (1974-1975) sia dell’incarico di Coordinatore
                                              delle Forze di Polizia e degli Agenti informativi per la lotta contro il terrorismo (1978-1980),
                                              che Egli attribuisca massima rilevanza all’aspetto psicologico anche degli operatori di po-
                                              lizia ingaggiati nell’attività di contrasto che, così come trovano motivazione, entusiasmo,
                                              energia nel conseguire successi operativi, potrebbero per contro demotivarsi e avvilirsi di
                                              fronte a cocenti insuccessi investigativi o giudiziari. È un tema che riprenderà con deter-
                                              minazione durante il celeberrimo discorso che pronuncerà il 5 giugno 1980, a Milano, da
       128                                    Comandante della Divisione «Pastrengo», durante la celebrazione del 166° Anniversario

                                              della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri e che costituirà il fil rouge dei suoi 123 giorni
                                              da Prefetto di Palermo.

                Il Colonnello dalla Chiesa mostra al
                Ministro dell'Interno Franco Restivo
                uno dei tabelloni riportante la situa-
                zione criminogenetica della Sicilia
                occidentale. Foto E. Brai






























                                              Subito dopo, il Comandante della Legione di Palermo entra nel vivo della metodo-
                                              logia alla base della sua strategia: la virulenta attività delle famiglie mafiose non può
                                              essere affrontata in relazione ai singoli episodi delittuosi, ma va conosciuta, analizzata
                                              e contrastata nel suo insieme, come fenomeno, e con una condotta di tipo militare. Da
                                              qui l’idea di geolocalizzare i principali delitti perpetrati sul territorio di competenza,
                                              distinguendoli tra quelli originati dalla criminalità comune e quelli di matrice ma-
                                              fiosa, in modo da avere ben chiara, a colpo d’occhio, la situazione crimino-genetica
                                              del territorio. Altro strumento info-operativo di grande importanza è rappresentato
                                              dalla redazione di schede biografiche per ciascun indiziato mafioso, riportante non
                                              solo i legami familiari o parentali, ma anche quelli di affinità o di comparato che,
                                              spesso, comportano vincoli più saldi di quelli di sangue.
                                              A questo punto, il Commissario e Vice Presidente della Commissione, Libero Della
                                              Briotta, affronta il tema che oggi verrebbe definito «voto di scambio», l’azione cioè
                                              di un candidato politico il quale, in cambio di favori leciti o illeciti, promette a un
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