Page 137 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Il comando  della Legione Carabinieri di Palermo


                                              Insomma, la mafia iniziava quello che si potrebbe definire come «l’ingresso in so-
                                              cietà», uscendo dall’alveo dei meri regolamenti di conto tra mafiosi sino ad allora
                                              realizzati, per assumere l’inedito ruolo di protagonista della vita politico-economica
                                              palermitana, e non solo.
                                              Il Col. dalla Chiesa visse l’escalation mafiosa in prima persona, sul campo, in qualità
                                              di Comandante della Legione Carabinieri del capoluogo siciliano, esperienza che gli
                                              consentì di acquisire competenze tali nel contrasto a Cosa Nostra che la Commissione
                                              parlamentare antimafia si rivolse più volte a lui, tra il 1969 e il 1971, acquisendone
                                              quadri di situazione e rapporti investigativi sul fenomeno.
                                              Difatti, nella successiva audizione del 4 novembre 1970 innanzi alla Commissione
                                              Parlamentare Antimafia, il quadro di situazione delineato dal Col. dalla Chiesa è
                                              completamente diverso rispetto all’escussione del marzo 1969. Dopo aver elencato
                                              i numerosi fatti di sangue accaduti a seguito delle assoluzioni di massa sentenziate a   133
                                              Bari e a Catanzaro, Egli dichiara:

                                                   Tutti questi delitti che si sono poi rafforzati con gli ultimi due (sequestro di Mauro De Mauro
                                                   e omicidio Ciuni) indubbiamente danno la netta sensazione che quanto io avevo detto a
                                                   Caltanissetta, e cioè che avevo riscontrato un po’ di coraggio nelle popolazioni – mi riferisco
                                                   agli Organi che rappresentano lo Stato alla periferia, compresi quelli dell’Arma nella loro
                                                   capillarità – e che le stesse avvertivano una maggiore fiducia sia a livello di campiere che a
                                                   quello del povero pastore, ha subìto una flessione. Negli anni di cui stiamo parlando – 1969-
                                                   1970 – questa fiducia è, infatti, notevolmente regredita e non per colpa del nostro entusiasmo
                                                   e della nostra passione nel voler ricercare i responsabili, ma solo per fattori che a noi sfuggono;
                                                   fattori, a mio avviso, di carattere psicologico, perché è certo che questi mafiosi, che ritornano
                                                   da un processo clamoroso come quello di Catanzaro, per strane coincidenze e per una serie
                                                   di circostanze vanno subito ad acclimatarsi ed a mimetizzarsi in una nuova legislazione, che
                                                   vuole per il cittadino (ed è giusto che sia così) una maggiore libertà, una maggiore tutela dei
                                                   suoi interessi privati, patrimoniali, eccetera. Loro, questi signori, hanno la sensazione certa
                                                   di poterla far franca . Bisogna entrare nella mentalità di costoro, nella loro forma mentis,
                                                                   15

                                              15  In un celebre discorso che pronuncerà a Milano, il 5 giugno 1980, in occasione del 166° Anni-
                                              versario della istituzione dell’Arma dei Carabinieri, il Generale di Divisione Carlo Alberto dalla

                Milano. Il Generale dalla Chiesa
                durante il suo celebre discorso al
                166° anniversario di fondazione
                dell’Arma dei Carabinieri. Foto
                Pietro Sanna














                Appunto sull’interrogazione par-
                lamentare presentata in merito ad
                un passaggio dello stesso discorso.
                Archivio Comando Generale Arma
                dei Carabinieri - SM- Ufficio Ope-
                razioni
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